mio padre voleva che crescessi serena e lontana dalle sirene capitaliste, quindi in casa mia niente Nutella, niente Coca-Cola e niente Barbie. a cinque anni l’ho guardato mentre sparecchiava e gli ho detto: "è vero, babbo, noi intellettuali di sinistra non badiamo a queste divisioni sessiste dei lavori di casa". allora mio padre (sant'uomo), preso dalla pietà, è uscito e mi ha comprato una Barbie, in versione casalinga.
(questa invece è la Brazipa casalinga, che non muove un dito in casa se non insieme al marito, il famoso Ken-filippino)
la Barbie casalinga mi è arrivata però troppo tardi, l’epoca dell’imprinting oramai l’avevo superata e odio fare i lavori di casa. odio anche quelle donne che hanno sempre il cencio in mano, che passano lo straccio anche sui figli e obbligano il postino a mettere le pattine prima di suonare il campanello. odio i vetri puliti, odio l’odore di mastrolindo, odio tutto ciò che luccica e avrei voglia di uccidere chiunque lavi e pulisca. soprattutto se donna.
nel mio piano ginecocida verrei senza dubbio aiutata da una mia cara amica scenografa, destinata a ben più alti incarichi, ma che per guadagnarsi da vivere (e da un posto al sole e da sentieri e da paso adelante e da centovetrine) impiastriccia i fondali delle soap-opera. il suo geniale estro viene continuamente tarpato dalla vena piallante del suo capo, che le dice: “se la casalinga di Voghera non lo apprezza, noi non possiamo mandarlo in onda”.
1 commento:
Perchèèè che c'hai tèèè contro la pulissia della caasaaa, di noi casalinguee che mandiamo avààànti la baracca, nèèè, sciagurata intellettualèèè di scinistra, nèèèè???, sce ti scentisce parlare il berlushca, nèè, ti manda al gulagsh!!!
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