ho già dichiarato in un altro post la mia totale disapprovazione nei confronti di iniziative quali la vendita di arance, di fiori, del budello di tu' ma' vestito da orchidea limonata e pure del Telethon (gran paraculata per farci sentire tutti più a posto con la coscienza sotto Natale, che è la festa delle spese senza ritegno) per raccogliere fondi per la ricerca.
nei paesi evoluti la ricerca scientifica è finanziata dallo stato, i ricercatori non devono andare a chiedere i soldi ai boy-scout e i privati cittadini fanno donazioni a organizzazioni non governative, ad associazioni di volontariato, laiche o religiose, rigorosamente private.
un giornalista di Nome Enzo Maellano - che non è mio parente, né mio amico e non so nemmeno se è interista - ha aperto le sottoscrizioni per chiedere di poter devolvere l'
otto per mille alla ricerca. non sto qui a ricordare che chi, come me fino all'anno scorso, lascia in bianco la casella in questione devolve ugualmente l'otto per mille alla chiesa cattolica. mi limito a baciare virtualmente qusto signore (e pure Lo Cascio, che di sicuro lotta con noi) e invito tutti coloro che hanno a cuore le sorti della ricerca italiana, gli stomaci delle famiglie dei ricercatori e il futuro di metà di omfaloscopia (che potrebbe presto trasferirsi in un paese freddo e algido) a sottoscrivere e diffondere l'appello.
se non corriamo subito ai ripari, i nostri figli nell'ora di biologia avranno questo libro di testo