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l'ha scritto uno dei suoi idoli e gliel'ha regalato la luce dei suoi occhi (a scanso di equivoci, sono io, lupus avvisato...) per il compleanno. Odifreddi piace molto anche a me. e molto mi era piaciuto anche Perché non sono cristiano di Bertrand Russell, ricordo che ai tempi del liceo ne rimasi folgorata.
tutto questo preambolo per dire che anch'io mi sono chiesta più volte perché non sono cristiana, men che meno cattolica. e una ragione c'è.
le prime comunioni, in tutt'Italia, credo, si fanno sempre in maggio. e in maggio, in genere, il campionato di calcio è agli sgoccioli, di solito verso metà maggio si sa sempre chi vincerà. si dà il caso che nella famiglia di mia madre (di mia madre, lo sottolineo, perché, parafrasando una ben più famosa frase di mio nonno, di cui credo vi parlerò presto, Marmugi juventini un ce n'è) si annidi il germe bianconero. giusto due figli di una sorella di mia nonna, i cugini di mia madre. lo so che non è bello avere dei parenti juventini, ma lo era ancora meno negli anni Ottanta, quando loro vincevano tutti gli anni, e sottolineo che loro erano due adulti grandi e grossi, mentre io uscivo giusto dall'infanzia e mi affacciavo timida (timida? io?) all'adolescenza.
orbene, questi due loschi figuri mi rendevano la vita impossibile, mi telefonavano tutte le domeniche per commentare i risultati (ripeto, due adulti contro una bambina, giusto due juventini potevano farlo) e mi rovinavano sempre i pranzi in famiglia. il peggio arrivava, appunto, a maggio. c'erano le comunioni, la famiglia si riuniva e loro avevano vinto lo scudetto. e giù botte (metaforiche). credo che sia colpa loro se ho iniziato a odiare le comunioni, e di conseguenza la religione, e ad allontanarmi consapevolmente dai preti e dalle chiese.
morale: non tutti i mali vengono per nuocere. nemmeno avere parenti juventini.