10 luglio 2007

Giusto un anno fa

Giusto un anno fa la mia vita è cambiata radicalmente.



Giusto un anno fa, mentre Grosso tirava quell'ultimo rigore e Materazzi la famosa capocciata (era destino), iniziarono le doglie. Mi sa che ero l'unica in Italia che sperava che vincesse la Francia, non tanto per antipatia nei confronti di Lippi e Cannavaro (o meglio, non solo per questo) quanto piuttosto perché, visto che abito in centro, visto che i caroselli per le vittorie azzurre passano sempre sotto casa mia e visto che sentivo che il capoccione non poteva nascere in un'altra notte, temevo di non arrivare in tempo all'ospedale.

Il dring, ancora convinto che la natura seguisse le sue leggi in maniera diciamo ingegneristica, disse che era solo agitazione, che mancavano ancora 4 giorni alla scadenza e se ne andò a letto. Io decisi di leggere, per ingannare il tempo mentre sotto casa impazzavano i caroselli, e scelsi Buenos Aires horror tour, di Massimo Carlotto, che parla delle madri e le nonne di Plaza de Mayo. Se dovevo soffrire, che almeno soffrissi in compagnia di genitrici che avevano sofferto più di me.

Finiti i festeggiamenti, i duri iniziarono a festeggiare (organizzazione perfetta, è pur sempre figlio di un ingegnere), alle 2,30 andammo in ospedale. Il dring si è comportato splendidamente, si è ricordato di tutte le cose che ci avevano insegnato al corso e le ha messe in pratica da dring. L'ostetrica era esterrefatta, mi ha anche chesto se fosse medico. Io: "No, è ingegnere informatico." Lei: "Ah, questo spiega tutto. Anche se non ho capito bene cosa c'entri un infermiere con l'informatica."

Dilatazione rapidissima, mezz'ora dopo ero già in sala parto e, sinceramente, mi chiedevo cosa ci fosse di tanto terribile nei dolori puerperali. Respiravo come mi avevano insegnato al corso e le doglie manco le sentivo. Poi l'ho capito. Nonostante spingessi con tutte le mie forze, lui non usciva. Secondo la bastarda di ginecologa di turno (certo, quelli bravi erano rimasti tutti a casa a vedere la partita) non spingevo. Certo, se mi avesse fatto l'ecografia di prassi si sarebbe accorta che il capoccione teneva il pugno (sinistro, è pur sempre figlio di sua madre) sulla fronte e magari mi avrebbe episiotomizzato prima. In ogni modo, dopo 3 urli, alle 6,35 del 10 luglio 2006 il capoccione è uscito (come direbbe Woody Allen: da quel posto in cui cercherà di rientrare per tutta la vita, o giù di lì).

Aveva solo la testa fuori e già gridava, poi me lo hanno appoggiato sulla pancia, ha smesso immediatamente di urlare e ha tirato un gran sospiro. La prima cosa che ho visto sono stati i suoi rotoli di ciccia sulla schiena e i capelli (allora) neri. Poi ha tirato su la testa e mi ha guardato negli occhi. Una delle sue occhiate maledette e investigative. Ed è stato amore a prima vista.


P.S. Mentre il medico mi ricuciva, ancora rintronata dal dolore, ho avuto la forza di dire: "Ricucia per bene, tanto non la uso più." Poi, comunque, ci ho ripensato.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Porca miseria, quanto siamo sceme noi donne: ci basta ripensare a quella prima occhiata del nostro figlio/figlia appena partorito e quasi ci dimentichiamo del dolore che ci è costato (almeno a me tantissimo la prima volta, forse un po' meno la seconda, ma l'opera di rammendo...lasciamo stare)Pensa che proprio l'altro giorno, nel mio letto di dolore con 39 di febbre, tosse, e un mal di testa da svenire, avrei scambiato all'istante quella sofferenza con un terzo parto: almeno quello un senso ce l'ha!
Sarò banale, ma credo che per me resteranno tra i ricordi più belli di tutta la mia vita, perché è quando ti senti guardare da quegli occhi che capisci che grazie a loro ti viene data una seconda possibilità, di rifare meglio quello che hai sbagliato, di recuperare il tempo perduto, di fare a meno delle tante cose inutili e goderti le più semplici e vere. O almeno credi sia possibile, ed è già un bel modo di sognare.
Tanti tanti auguri al bellissimo capoccione, alla mamma e al dring.

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Auguri al capoccione!!!
Ho assistito ad un po' di parti ed è proprio come dite voi!!

Anonimo ha detto...

Ma che bella storia... anch'io ho passato qualche giorno all'ospedale, durante i mondiali, ma l'evento non era lieto. Sono lieta io, di poterlo considerare un problema accantonato. Auguri al capoccione, che dev'essere una sagoma almeno quanto la mamma :-)

Anonimo ha detto...

augurißimi al piccolo pitbull :)
e, di riflesso, alla splendida mamma: creatura mitologica (metà wunderschönes Wunder metà große Nervensäge) che lo ha custodito per nove lunghi mesi nel pancino e poi partoritho.



p.s. liebling, bin so stolz auf Dich (obwohl ich weder Maria heiße noch eine Schuldienerin bin :)

Anonimo ha detto...

Tranquilla: anche noi tifavamo Francia per gli stessi motivi

Anonimo ha detto...

arancio parla per te: io tifavo Iran.

omfaloscopia ha detto...

grazie a tutti per gli auguri, sia qui che in privato, è stata una bella giornata, anche se tra febbre, parenti e papere (abbiamo portato la belva a un parco semiselvatico, si è mangiato i Brezel berlinesi secchi destinati ai cigni e si è seduto su una tartaruga semicentenaria) è stato tutto abbastanza stancante.

chi parlava ultimamente di superpoteri? diciamo che ne avrei un estremo bisogno in questi giorni.

p.s. arancio anche voi facevate il tifo per la Francia perché avevate paura di arrivare tardi in ospedale? :-)

dioniso ha detto...

Che bel post! Tanti auguri di cuore!

Flores ha detto...

Augurissimi al Leon Capoccione!!!!
Perché mi ricordavo che era nato ad agosto? Perché sono esaurita!
PS: Talmente tanto che non sono mica sicura di aver capito di che cosa stai parlando quando parli di ricuciture....ehm...!!

omfaloscopia ha detto...

dioniso grazie della visita, degli auguri e salutami lo Schwarzwald!

flowerpower querida, forse pensavi che era nato ad agosto per il nome ruggente. tu esaurita? mai.
per quanto riguarda le ricuciture, ehm... mi sa che hai capito davvero.

Anonimo ha detto...

straauguri al supercapoccia e alla mamma da una il cui figlietto, gemelli perennemente indeciso come la su' mamma, le ha fatto cominciare un parto per poi finire con un altro... tanto per non farsi mancare nulla!