27 giugno 2007

come diceva qualcuno...

...beato il popolo che non ha bisogno di eroi.
soprattutto di questi.

viene davvero voglia di darsi al curling, o al tombolo, o di iscriversi al Verein der Kaninchenzüchter. o di emigrare, ma di certo non in Canada.

8 commenti:

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Per quanto la trovi un po' una pagliacciata, non vedo cosa ci sia di male.

Anonimo ha detto...

io cambierei la prospettiva: cosa c'è di bene?

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Per noi nulla, ma evidentemente per chi lo ha deciso qualcosa c'è.
sarei scandalizzato se una cosa simile fosse fatta per qualche delinquente, ma finchè è per un calciatore onesto, simpatico e rappresentativo...
Il tutto è stato organizzato dalla federazione calabresi dell'ontario. La comunità italiana nella cittadina di Oshawa è grossissima (se si tiene conto che ci sono solo 140000 abitanti).
Per gli italiani all'estero la vittoria dei mondiali di calcio è stata una gioia immensa, molto più grossa che per noi che viviamo per le squadre di club. Quindi fare un tributo a uno dei giocati più rappresentativi di quella vittoria (lui, cannavaro e buffon secondo me)non mi pare un crimine.

Anonimo ha detto...

be', allora permettimi di dire che sono parecchio contenta di essere nata a Empoli e non a Oshawa. siamo solo 50.000 abitanti, ma la cittadinanza onoraria l'abbiamo data a Gino Strada.

Edward Phelan ha detto...

Ciao Chiara! Sono d'accordo che dare la cittadinanza onoraria a un giocatore di calcio (anche se fosse dell'Inter ;-)) è un po' una pagliacciata per noi. Però è comprensibile nell'ambito di una comunità di emigranti. Ho avuto modo di osservare anche quando vivevo a Providence che persone che vivono all'estero da decenni senza più essere tornate in Italia (e i loro figli senza esserci mai stati) sono animate da un senso di nostalgia - anche se stanno benissimo nella nazione in cui vivono - che spesso si traduce in forme di patriottismo/nazionalismo che sono sconosciute perfino a noi. Credo sia un desiderio di aggregazione intorno a un nucleo identitario, di non vedere attenuare e poi scomparire certe radici. Ecco allora che qualcosa di simbolico come la nazionale italiana per gli emigrati ha un valore ancora più forte. Ecco perché, al di là del fatto che io avrei una lista nutrita di nomi a cui dare la cittadinanza onoraria prima che a Buffon, Gattuso, Cannavaro o che altri, comprendo questo impulso forse un po' naïf, ma probabilmente sincero, che ha spinto la cittadina di Oshawa a fare quel che ha fatto.

Detto tutto ciò ti assicuro che il Canada per molti aspetti è una GRANDE nazione (molto meglio dei loro cugini USA a parer mio: welfare state efficiente, un certo rispetto per l'ambiente, anche se con delle "falle", società con molti meno squilibri e molto civile,, ecc.). Se dovessi emigrare fuori dall'Europa quello sarebbe probabilmente il primo paese a cui penserei. Il secondo probabilmente sarebbe la Nuova Zelanda (adoro Helen Clark, la prima ministra neozelandese).

Anonimo ha detto...

Eddie, conosco le comunità degli italiani all'estero e proprio per questo mi arrabbio. soprattutto gli italiani di seconda generazione hanno un'immagine falsata del nostro paese, non lo conoscono affatto e adorano giusto i calciatori, cantanti tipo Al Bano e Cotugno, e nel caso, Mussolini.
quando stavo a Friburgo riempirono la Stadthalle per un concerto di Little Tony, ma nessuno qualche giorno dopo venne all'incontro che la più importante libreria cittadina aveva organizzato con Carlo Feltrinelli, per la presentazione del suo libro sul padre. non sapevano nemmeno chi fosse.

resto dell'idea che ognuno si sceglie gli eroi che si merita. io nel mondo continuo a sentirmi rappresentata più dalla (buon)anima di Guttuso che non da quella allegra e spensierata di Gattuso.

Edward Phelan ha detto...

Beh, è indubbio che anche io mi sento molto più rappresentato da Guttuso :) E ancora di più quando arrivando a Londra mi rotolo felice, come un bambino che gioca, sui pavimenti della Tate Modern davanti ai suoi quadri (non lo faccio davvero, ma mi piace l'immagine) :-)

Anonimo ha detto...

ste' giuro che mi ti ci sono figurata a rotolarti davanti ai quadri di Guttuso. magari col pugno chiuso (perdonami l'omoteluso) e lo sguardo perso verso un futuro (real)socialista come avrebbe voluto lui, ma felice. e rigorosamente senza la Marzotto.