02 maggio 2006

viva l'Italia!

lo ammetto. sono una di quei mentecatti che da anni passano il pomeriggio del primo maggio davanti alla tv, a guardare il concertone organizzato dai sindacati.
e non me ne vergogno più di tanto.

prima di tutto perché è uno dei pochi eventi musicali
belli (ora il bradipo dirà che la musica è un'altra cosa, e io gli rispondo che una musica può fare cantare lililli o lalalla, perciò non faccia tanto il ganzo) che la televisione italiana trasmette. poi perché era una delle poche cose che potevo fare nei miei numerosi primi pomeriggi di maggio negli anni di cattività tedesca. e poi perché lo guardavo sempre insieme al mio babbo, e al pensiero mi commuovo ancora.

ho apprezzato molto i
Ladri di carrozzelle, con il loro entusiasmo e il loro eccellente omaggio a Pierangelo Bertoli. poi mi è piaciuto che Epifani abbia ammesso, sebbene a malincuore, ciò che ogni intellettuale di sinistra dovrebbe ammettere, e cioè che non ascolterebbe Luigi Nono nemmeno sotto tortura. infine mi sono emozionata, come ogni anno, al Bella ciao dei Modena City Ramblers (che, per la cronaca, non hanno più il cantante che stava antipatico a molta gente) e soprattutto mi ha fatto piacere notare come il Capoccia si muovesse felice sulle note dell'inno della resistenza. evidentemente sa già da che parte stare (lo sa un po' meno nel calcio, visto che non sapeva se essere felice o meno dell'autogol di Materazzi domenica scorsa. certo è che, se doveva fare una cappellata del genere, meglio contro l'Empoli che contro qualsiasi altra squadra).

mi chiedo però (e so che mi attirerò le ire dei nostri lettori più giovani, Jerome, spero che continuerai a volerci bene lo stesso) cosa ci facesse questo signore ieri sera sul palco a San Giovanni.
con tutto il rispetto per i suoi numerosi fan, il suddetto signore stava al concerto del primo maggio come Materazzi a un gruppo di suore cinesi vestite da Zorro.
mi ha fatto riflettere una sua affermazione che ho letto stamani sul Corriere, a chi gli chiedeva un commento sul primo maggio: «l'unica politica che portiamo avanti è la musica. parlarne è inutile».
viene da chiedergli con quale musica spera di fare politica, forse con versi del tipo verde coniglio dalle mille facce buffe, che fa concorrenza al da noi già ricordato non piangere salame dai capelli verde rame?
uno che non vuole parlare di politica non va al concerto del primo maggio, che è, per definizione, politica, partecipazione e, di conseguenza, libertà.

forse è meglio se l'anno prossimo va anche lui fuori porta, a mangiare pecorino e baccelli. magari insieme a Materazzi.

17 commenti:

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Belle manifestazioni ieri!

Il Pianista ha detto...

partecipare, sepput davanti al video, al concerto del primo Maggio non è affatto da mentecatti.Il valore simbolico che s'innalza oltre la musica onora il primo Maggio, il concerto, e tutte le persone che vi hanno assistito.

Anonimo ha detto...

grazie pianista, hai capito lo spirito dell'intervento. magari qualcuno, guardando fuori dalla finestra e notando la splendida giornata di sole toscano, avrebbe potuto pensare che solo una scema poteva stare davanti al televisore, ma per me quel concerto ha un senso preciso e un valore morale ed etico

Anonimo ha detto...

però io quest'anno non l'ho visto non ho mica capito chi è quello... mi vado a nascondere da qualche parte? E pianista, perché ti fai fotografare come Lemony Snicket?

Anonimo ha detto...

okei, bastava passare il mouse sulla foto... vado a letto

Anonimo ha detto...

Per me invece il primo maggio è stata una tipica esperienza adolescenziale condita di amori platonici sfigatissimi e cose analoghe. Peccato, perché è vero che è un bell'evento. Politico, sottolineerei.

Anonimo ha detto...

Anche per me il primo maggio è legato ai ricordi di amori e amicizie sotto la pioggia (quando ci sono stata io pioveva a dirotto), risate e divertimento, ma non c'è poi tanta politica, quanto meno fra il pubblico, perché se vai a diffondere un volantino antirazzista fra la gente neanche lo vogliono leggere - specie negli ultimi anni - più che altro sono tutti impegnati a strafarsi di alcol e di canne, ben oltre la dimensione del divertimento e più verso quella della disgregazione. Purtroppo è la cruda verità, che la televisione non mostra.

Anonimo ha detto...

L'abbiamo fatto anche noi: io e Laura abbiamo guardato il concerto, arrabbiandoci per l'interruzione sui Baustelle e trovando noiosa la parentesi con Mannoni. Laura, poi, saltava - quinto piano - sui ritornelli di Ligabue... Mi sento sempre più vecchio, perché ogni anno il Primo Maggio mi fa un effetto più forte.

Anonimo ha detto...

Questo qui sopra era senz'altro il cantante pelato di cui si parla nel post. Comunque ce n'è di gente che ci va (sul palco, dico) soltanto per avere "un po' di visiblità" in più.

Ah, quello sul palco con il basso a tracolla, gli occhi pallati, i ricci e i baffi non ero io.

Anonimo ha detto...

questo spamming io ce lo lascerei. tu che ti rendi conto dei rumori e della temperatura nella stanza e quindi vuoi avere una laurea. a chi non è capitato fare di queste associazioni logiche?
e poi una compagnia che si vanta di "take advantage of loopholes in the system" merita un applauso da quel piccolo demone berlusconiano che alberga in ognuno di noi

Anonimo ha detto...

il demone berlusconiano abiterà in voi interisti e traduttori!!!! non generalizziamo.
Solo noi juventini possiamo oh!!!
aj

SOYUZ1968 ha detto...

È la musica, la musica ribelle
che ti vibra nelle ossa
che ti entra nella pelle
che ti dice di uscire
che ti urla di cambiare
di mollare le menate
e di metterti a lottare

Evviva il milione di giovani presenti al concerto.

Ogni anno mi inebrio con i Modena City Ramblers che partecipano al concerto

Jerome ha detto...

Ufficialmente sarei deceduto informaticamente ma resuscito in esclusiva per omfaloscopia solo per prendere le difese di Mr Negramaro di cui sono fedele fan.

Non ho letto le dichiarazioni, in effetti inopportune per un concerto del primo Maggio. Non dimentichiamoci però che altri "grandi" hanno sempre deciso di percorrere un sentiero abbastanza autonomo per quanto riguarda il rapporto con la politica proprio per evitare di essere ingabbiati, vedi Vasco e Ligabue ad esempio, e non per questo non meritano le migliori attenzioni musicali.

Forse la loro dichiarazione era soltanto un modo per affrancarsi da un'etichetta politica che ad alcuni fa comodo e ad altri sembra una sorta di prigione.

W Ligabue, W Vasco, W i Negramaro, W le mille facce buffe

Jerome

Anonimo ha detto...

jerome perché sei morto?
pane e vin non ti mancava
l'insalata era nell'orto
e una casa avevi tu!

Jerome ha detto...

Si ma solo quello...

Tornerò(forse)...

Jerome

Anonimo ha detto...

Jerome, la rete senza di te è come il primo maggio senza bandiere rosse, è come Sarti senza Burnich e Facchetti, è come L senza LC, è come Chiara senza Feather, ritorna, ti prego, le colline sono in fiore

Anonimo ha detto...

l'anonima di prima ero io, ovviamente!