12 gennaio 2006

amedeo, o come sbarazzarsene

nella commedia in tre atti di ionesco amedeo, o come sbarazzarsene, c'è una coppia, maddalena e amedeo, che da quindici anni vive chiusa in casa per via del cadavere di un uomo nascosto in una stanza, che cresce cresce fino a occupare tutta la casa. i due ormai si odiano e l'unica cosa che li tiene uniti è la necessità di tenere nascosto il cadavere che continua a espandersi, a produrre funghi e a sottrargli spazio vitale. a un certo punto, quando la situazione si fa davvero insostenibile, la coppia decide di trascinare il cadavere fuori di casa nella piazza del paese. e una volta in strada, amedeo inizia a socializzare con la gente, tutti lo festeggiano, e in un'atmosfera da sogno, finalmente libero e felice, comincia a galleggiare e vola via pieno di gioia verso la via lattea. e tutti giù che gli sorridono allegri e lo salutano con la mano. maddalena si accorge che forse lo ama ancora, ma ormai è troppo tardi. lui è volato via leggero di felicità.

portiamo il cadavere in piazza e liberiamo l'amedeo che è in noi!
(è una campagna anti seghe mentali promossa da omfaloscopia e il comitato per la liberazione di amedeo in collaborazione col ministero del tegame di su' ma vestito da zorro)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

per chi avesse letto il post, prima che lo cambiassi: sì, la trama vera è questa. avevo fatto confusione perché mi basavo su un racconto fattomi da mia sorella secoli fa, quando andava a scuola e studiava letteratura francese. aveva letto questa commedia e me l'aveva raccontata, perché le era piaciuta tantissimo. da allora ogni tanto mi torna in mente. ieri mi è tornata in mente un'altra volta. le ho chiesto se se la ricorda. mi ha detto di no, non se la ricorda per niente.
comunque, ora mi sono documentata, la trama vera è questa che forse, assurdo per assurdo, ha più senso(la mia però non era male, col cadavere che volava...)

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Bella storia.
Come sempre si capisce quanto si vuole una cosa quando non la si può più avere.

Anonimo ha detto...

interessante che tu ti sia soffermato su questo punto. a me invece, sin dal racconto di mia sorella ormai più di vent'anni fa, mi aveva colpito il fatto che quando finalmente decidevano di sbarazzarsi del cadavere nessuno batteva ciglio e anzi tutti festeggiavano. per la moglie senza coraggio provo un po' di pena, certo, ma poca simpatia. e pensando al marito che vola via come mary poppins mi chiedo se sarebbe mai riuscito a volare se avesse buttato il cadavere e mandato a cagare sua moglie quindici anni prima, o se quei quindici anni di pesantezza gli siano serviti per essere più leggero adesso, come quelli che si allenano coi pesi sulle spalle per il salto in alto.

comunque, sempre per citare ionesco, sai come si pettina la cantante calva? sempre alla stessa maniera, naturalmente.