19 novembre 2005

più reale del vero

poco fa ha telefonato mia sorella per dire che su rai due, in una trasmissione che normalmente non vediamo, il pubblico in studio era tutto di formia. mia madre m'informa che contemporaneamente su rai uno, alla prova del cuoco, c'è una ragazza di formia. e quindi io accendo la tv e mi metto a guardare. poi penso: ma che senso ha? vi è mai capitato di vedere in tv una persona o un luogo che conoscete e di agitarvi scomposti comunicando a chiunque sia lì che voi in quel posto ci siete stati, che voi quella persona la conoscete di vista perché è la cognata del fratello del tabaccaio di vostro cugino? ma perché questo entusiasmo? perché le cose e le persone più o meno familiari viste in tv, su un giornale, sul web ci sembrano più vere o più importanti? io credo che gli elementi fondamentali siano due:
1) l'aura della cornice. ogni cosa contenuta in una cornice - nel senso più ampio del termine, e quindi parlo anche della cornice dello schermo televisivo, del computer o della pagina di un giornale - si ammanta di un'aura di importanza.
2) l'aura dell'osservatore sconosciuto. l'idea cioè che qualcosa che in qualche modo ci riguarda sia osservata e condivisa da altre persone di cui noi non sappiamo nulla. l'immagine della mia vicina di casa apparsa a sua insaputa qualche giorno fa sul tg3 regionale diventa un luogo d'incontro virtuale tra me e chiunque la stia guardando in quel momento. io condivido un pezzo di me con un numero sconosciuto di osservatori sconosciuti.
e quindi nulla di sorprendente se mi sono entusiasmata come una pazza quando, cercando altre cose, ho trovato queste foto sul web:



la prima è un'immagine della via della mia casa formiana, la freccia indica il mio palazzo. la seconda è una foto della mia ultima casa dublinese, le frecce indicano le finestre del mio appartamento.
mi entusiasma l'aura della cornice. l'aura dell'osservatore sconosciuto. e anche quella del tempo sconosciuto. chissà quando sono state scattate. chissà dov'ero e cosa facevo in quel momento. chissà quali storie queste due foto potrebbero raccontare di me, quali momenti di cui non ho né coscienza né memoria.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

e allora ti immagini la mia faccia quando qualche mese fa ho visto mia madre impegnata come giudice alla prova del cuoco?
io sapevo che aveva accompagnato le vecchiette della parrocchia a roma...

Anonimo ha detto...

Io penso piuttosto alla faccia di tua madre quando è venuta a sapere che la figlia accademica-wolf-locascio-gucciniana ed esperta mondiale di gamberi ape, nonché bogomila a tempo sparso, guarda la "Prova del cuoco"!!!

Anonimo ha detto...

ebbene sì, volk, mi hai scoperto. il mio sogno è prendere il posto della Clerici nel programma culinario e nell'immaginario collettivo italiano. sto già ingrassando all'uopo.