16 novembre 2005

auguri, Wolf!

oggi è il compleanno del mio idolo. l'unico che, forse, mi piace quanto Guccini.

no, non esagero. parlo di
Wolf Biermann.


il mio amico Wolf è nato il 16 novembre del 1936, ad Amburgo, da Dagobert, un ebreo comunista (morto poi ad Auschwitz) ed Emma Diettrich, una rompiscatole quanto il figlio. alla fine della guerra ha deciso di andare a vivere in Germania Est (e già allora quelli che avevano avuto la sorte di finirci arebbero voluto scappare), dove ha iniziato subito a scrivere poesie, canzoni, pezzi teatrali e a infastidire un po' tutti. nel 1962 gli hanno impedito di rappresentare una sua pièce su una storia d'amore tra due ragazzi nella Berlino divisa e nel 1964 gli hanno vietato di cantare in pubblico e di registrare dischi.

ma non lo hanno fermato. i divieti lo resero ancora più popolare. le canzoni di Wolf Biermann venivano cantate da tutti e le sue poesie giravano in fotocopia. era l'uomo più famoso della Germania Est. e più rompiscatole.

più volte gli hanno offerto di lasciare il paese, ma lui insisteva a dire che voleva restare per cambiare le cose. nel novembre del 1976 la SED gli ha concesso di varcare il confine per una serie di concerti e poi non gli ha più permesso di rientrare. il 16 novembre del 1976 è stato privato della cittadinanza, perché troppo scomodo. solo il PCI (nella persona di Enrico Berlinguer) e il PCE ebbero il coraggio di difenderlo e scrissero alla SED una lettera di protesta.


dopo un paio di anni di silenzio, in cui Biermann ha persino dichiarato la propria morte come poeta (diceva che senza i divieti aveva perso la sua vis polemica), ha ripreso a farsi sentire e a criticare anche la società della Germania occidentale. cosa che fa ancora con estrema cura e spirito di Bastian Contrario.

auguri, Wolf, altri cento di questi giorni! e grazie per averci regalato dei versi splendidi come quelli di "Ermutigung":

Du, laß dich nicht verhärten
in dieser harten Zeit.
Die allzu hart sind, brechen,
die allzu spitz sind, stechen
und brechen ab sogleich.

Du, laß dich nicht verbittern
in dieser bittren Zeit.
Die Herrschenden erzittern
- sitzt du erst hinter Gittern -
doch nicht vor deinem Leid.

Du, laß dich nicht erschrecken
in dieser Schreckenszeit.
Das wolln sie doch bezwecken
daß wir die Waffen strecken
schon vor dem großen Streit.

Du, laß dich nicht verbrauchen,
gebrauche deine Zeit.
Du kannst nicht untertauchen,
du brauchst uns und wir brauchen
grad deine Heiterkeit.

Wir wolln es nicht verschweigen
in dieser Schweigezeit.
Das Grün bricht aus den Zweigen,
wir wolln das allen zeigen,
dann wissen sie Bescheid.

p.s. se avete visto "i corti" di aldo, giovanni & giacomo, avete già sentito parlare di Wolf. sul finale, la Massironi prende in giro gli intellettuali di sinistra che vanno a teatro a guardare il "DRA DRA", l'opera più complessa della produzione drammaturgica di Biermann.

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