19 giugno 2007

ich verstehe nur Bahnhof


Oramai sono tre settimane che non sogno più che vado alla stazione, aspetto, ma non passa nessun treno.

Non voglio sapere cosa vuol dire, però che bello.

(Se i post avessero una colonna sonora, sarei indecisa tra Próxima estación: Esperanza di Manu Chao o l'intramontabile Locomotiva)

9 commenti:

Anonimo ha detto...

...non dago tren-geltokia?

c@#! sono ancora in modalità "basca"... ehm... entschuldigen Sie, wo ist der Banhof?!

Anonimo ha detto...

ecco, per parlare basco mi perdo le h tedesche per strada... :)

Anonimo ha detto...

ecco, il basco è una delle poche lingue che non vorrei mai imparare. ma mi sa che prima o poi (io spero parecchio poi) mi tocca.

Anonimo ha detto...

Ieri il treno mi è arrivato per posta. E a te?

Anonimo ha detto...

sì, flo, anche a me per posta.

olia la tavola, che questa è l'onda...

Anonimo ha detto...

Spéciale dédicace :

Mi piace star a guardare 'sti treni perché non sono mai uguali, alcuni hanno anche un nome. Te ne stai lì tranquillo, al bar a guardare … e tzac! Tutun tutun tutun…
- Cos’era?
- La Freccia delle Dolomiti
- Madosca! Un brivido. Guarda solo il nome rendeva già l’idea.
È un treno lanciato a Milano che si conficcava a Calalzo, nel Cadore; poi di queste frecce ne venivano lanciate anche su altre ferrovie… tzac! Tutun tutun tutun… la Freccia della Versilia… tzac! Tutun tutun tutun… la Freccia del Sud… tzac! Tutun tutun tutun…la Freccia della Laguna…
A me piacevano tutti. Piacevano gli espressi famosi, l’Orient Express, il Simplon, mi piacevano rapidi come l’Arlecchino, il Settebello, il Romolus… Mi piacevano veramente anche gli accelerati, i diretti, perfino i locali, perché più di tutto mi piacevano le macchine a vapore…


Marco Paolini, Stazioni di transito


buona giornata,

Michè

Anonimo ha detto...

Grazie Michele, citazione carinissima e molto gradita.

Sono molto affezionata a una raccolta di racconti di Gino e Michele (lo so, non sono letture intellettuali, ma ogni tanto si può anche tirare il fiato e fare due risate) che si intitola "La locomotiva". Molto carini.

C'è anche una battuta splendida (che non c'entra nulla col titolo, ma chi se ne frega) su una loro compagna di studi: 'era una delle poche con cui si poteva parlare liberamente di Internazionale socialista e nerazzurra. e rispondeva pure'

Anonimo ha detto...

Eri alla riunione che c'è stata a Vinci di cui parlava il manifesto?
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/19-Giugno-2007/art11.html
Se sì, con quale umore sei uscita?
Se no, come ti giustifichi?

Anonimo ha detto...

no, Rudi, non c'ero e me ne dispiaccio molto.
le coliche renali che ho in questi giorni non le auguro nemmeno a Moggi.