Ci sono delle letture che ti cambiano la vita.
La mia è stata segnata anni fa:
Alla domanda di Lella Costa: "Ma tu, delle quattro sorelle, con chi ti identificavi?" ho sempre risposto anch'io come tutte: Jo. E' ribelle, intelligente, scrive, ha quel qualcosa in più. E infatti finisce sposata col vecchio professore coi figli grandi, si deve ciucciare sia lui che i pargoli e pure qualche orfano che raccatta per strada. Il sogno di tutte...
Quella che ha capito tutto della vita è Amy, coi suoi bei riccioletti biondi, la lacrima facile e l'occhio languido. Lei parte per l'Europa con la zia, sposa il bel giovine, pure ricco, e fa la bella vita.
Perché tanto agli uomini, intendo a quelli con un minimo di gnegnero, piacciono quelle donne lì. Quelle che quando loro parlano di finanziaria e di partito democratico spalancano gli occhioni come se avessero appena sentito pronunciare orribili parolacce. Quelle che inorridiscono se sentono le parole Bildungsroman e fenomenologia, che credono che il congiuntivo sia una malattia degli occhi e scrivono po' con l'accento. Quelle che pensano che Sarti, Burnich e Facchetti sono tre stilisti degli anni '60. Quelle che hanno la funzione sociale di un vaso da fiori. Perché agli uomini (soprattutto a quelli più intelligenti e pronti di spirito) piace portarti in giro per mano e insegnarti il mondo, mettere un cartellino con una didascalia su ogni cosa. Perché gli fa bene all'ego. E se tu le tue didascalie ce le hai già e, anzi, potresti pure sostituirne qualcuna delle loro, ammettiamolo, spesso un po' stantie, scappano.
Ragazze, se rinasco col cavolo che studio. Il dottorato, poi, non se ne parla nemmeno. Voglio essere bella e vuota. Di quelle che hanno la testa giusto per non lasciare il collo lì da solo. Niente soldi in libri, né in viaggi. Lascio lo stipendio (del marito, perché sarà pure facoltoso) dal parrucchiere, dall'estetista e nelle boutique di moda. Felice nella mia ignoranza.
Se rinasco, voglio fare la velina. Bionda.
07 maggio 2007
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10 commenti:
Uhm... non sono tanto sicura che Amy sia così stupida. Al contrario. Anzi, ho sempre pensato che piazzare la povera Jo con un vecchio rottame fosse un'incredibile cattiveria. Per me Jo e Laurie dovevano finire insieme come in un film con Cary Grant e Katharine Hepburn, tipo Susanna o Scandalo a Filadelfia. Oppure lei doveva restare sola, e andare a fare la rivoluzione in qualche paese latinoamericano. Ora che ci penso, forse il finale di quel libro è stata una delle prime vere delusioni della mia vita...
zia vale, è inutile che neghi, anche tu sei un'emula di Jo.
non ho mai detto che Amy fosse stupida, affatto, la sua era una tattica. ed era molto efficace. flap flap (occhio spalancato e sbattuto)
toccato... ogni volta che ho provato a fare flap flap ho perso una lente a contatto, e il biondo mi sta da cani...
Ehi ma che succede dolce Jolie? Non sarà che il dr.ing ora che non è più fil ti sta facendo arrabbiare??? Tanti baci
@ flowerpower: tranquilla, è solo un periodo un po' così. mica posso essere sempre allegra, neh (si sente che mi sto allenando per Torino?).
@ zia vale: cvd. hai tutti i sintomi...
io invece se rinasco voglio farmi una velina. mora.
quoto ogni parola. è uno dei post che avrei voluto scrivere. grande. però se rinasco voglio rimanere come sono.
ciao!
bel post:)
una volta ho letto una serie di dichiarazioni della alcott in cui diceva che aveva scelto di far sposare Jo col professore per contrariare tutte le lettrici che, nonostante ne amano l'anticorformismo, poi la vogliono sposata col riccone belloccio e senza spina dorsale...donne & contraddizioni:)
@ hae: meno male che hai precisato. l'avevo presa come un'avance. comunque sei sempre in tempo.
@ zajchik: fai benissimo. comunque, se ci ripensi e vuoi fare la mora, quando torno da Torino ci iscriviamo a un corso di ballo (sì, ballo...), io mi rifaccio le tette e ci buttiamo nello showbiz.
@ ancorablu: tra il riccone belloccio e il professore vecchio e palloso c'è un bello spettro di modelli maschili, eh. come disse qualcuno, io non sono mai per i cinquanta giorni da orsacchiotto, però Jo si merita di meglio.
etre une heure, une heure seulement, etre une heure une heure quelque fois, etre une heure rien qu'une heure durant beau, beau et con à la fois (J. Brel)
La mia ortografia fa schifo...ma il concetto c'è :-)
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