metti che una domenica vai allo stadio con un tuo vecchio amico che vedi una volta ogni tanto. metti che questo tuo amico è appena stato eletto miglior giocatore svedese di tutti i tempi (no, non è Nacka Skoglund, in effetti non me lo spiego nemmeno io). metti che è a Empoli insieme a due giornalisti del suo paese che immortalano il ritorno del campione a quella che lui considera casa sua. metti che allo stadio c'è Empoli-Lazio e che i tifosi ospiti sono in sciopero del tifo e della fame. metti pure che Pannella s'incazza, perché questi scioperano per far uscire di galera dei delinquenti che hanno spaccato non so cosa. metti che non hanno nemmeno una bandiera, né uno striscione. metti che non cantano nemmeno una canzone e che solo dopo il gol della Lazio si alzano in piedi, fanno il saluto romano e urlano "du-ce du-ce" (con la c strascicata romana, tanto che il mio amico svedese, innocente creatura, mi dice: "ah, che carini, inneggiano a Buscè"). metti che i giornalisti sono sbalorditi (uno ha appena scritto un articolo su Lucarelli dal titolo "Cacciucco och Eurokommunismus" e cita Biermann). metti però anche che dalla curva dell'Empoli iniziano a cantare l'Internazionale. e metti pure che piano piano tutto lo stadio gli va dietro: la maratona, la tribuna inferiore, la tribuna laterale e qualcuno pure tra le autorità. mettici pure gli svedesi che cantano nella loro lingua. e capisci che questa piccola città non è affatto un bastardo posto, anzi.
(le uniche braccia alzate che ci piacciono)
epilogo: i laziali (tutti col grugno d'ordinanza, con le camicie - ahimè a quadretti - fuori dai pantaloni e i più puzzoni con cravatte dai nodi spropositati) non sapevano cosa stessimo cantando. si sono arrabbiati solo quando, sul gol del pareggio dell'Empoli (tra l'altro segnato da un italoalbanese) la curva (e solo quella) azzurra ha intonato - orrore orrore - "Bandiera rossa". Lotito era allibito (e mi si perdoni l'omotelito), anche perché un bambino, noto alle forze dell'ordine quale pericoloso bolscevico, gli ha detto che era molto più brutto di persona che non in tv.
p.s. ieri, giorno del suo onomastico, il Capoccia mi ha chiamato per la prima volta mamma.
07 novembre 2006
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8 commenti:
Che emozione essere chiamata mamma, nel giorno dell'onomastico poi...non lo scorderai!!!
Sulle mani alzate fasciste ho già amabilmente chiacchierato con Faetheryca in un posts trascorso....non ho nulla da dire in più sull'argomento...
E, comunque, forza Empoli: ovviamente se dovesse prospettarsi un testa a testa con la Reggina per la salvezza, il mio tifo va alla più bella tra le due città dello Stretto.
complimenti, è un giorno che sicuramente non scorderai per tutta la vita!
Il capoccia ha parlato? Ma non è un po' troppo giovane?!?!? Mamma Jolie, hai partorito davvero Leonardo Capoccia Da Vinci!!! Un bacio grande grande da chi ti vuole bene alla distanza.
cara Flo, sembra impossibile anche a me. e non ci credeva nemmeno la pediatra che un bimbo potesse parlare a meno di quattro mesi. però lui si è arrabbiato perché non lo consideravamo e ha urlato "mamma" incavolatissimo pure davanti a lei. e si è dovuta arrendere all'evidenza. ho generato un mostro...
p.s. dice pure 'abbo', ma molto meno spesso, tiè!
Considerato cosa è diventata Empoli negli ultimi tempi avrei pensato che si fossero messe a cantare SOLO certe autorità...
scusate, so che non c'entra niente, ma non vi perdete la foto che correda il post del blog di Beppe Grillo dal titolo "we shal overcome", tratta da una manifestazione anti-bush
MAMMA!!!!!!!
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