18 giugno 2006

inzuppava il savoiardo...

devo ammettere che delle vicende di casa Savoia non me ne può frega' de meno, però un posticino piccino piccino su quell'omino piccino piccino che risponde al nome di Vittorio Emanuele si impone.

dopo aver provato
si come sa di sale lo pane altrui negli anni dell'esilio

(eccolo ritratto dopo aver dato un morso a una salatissima baguette, da allora in poi ha mangiato solo brioches)

ora prova anche il regime a pane e acqua delle patrie galere.
che uomo! che dichiarazioni al passo coi tempi! in confronto a lui, Moggi sembra Petronio, l'
arbiter elegantiae della classicità.

vabbe', pure lui (come quel simpaticone del figlio Emanuele Filiberto) è juventino...


7 commenti:

Anonimo ha detto...

ho sentito poco fa un tg che dava la seguente notizia: stanotte vittorio emanuele è caduto dal letto a castello.

a proposito, il letto a castello gliel'hanno dato perché è un principe?

SOYUZ1968 ha detto...

Ricordo che a naja il posto superiore del letto a castello veniva assegnato agli ultimi arrivati e più sprovveduti....eheheh secondo me lo tormenteranno di scherzi e lazzi notte e giorno....'Anvedi er Re ammezzo a i trucidi!

Compagno di pranzi e cene ha detto...

che marcisca in prigione...dei savoia non me ne frega nulla ma lui mi sta< sulle palle

Anonimo ha detto...

Ti prego, non infierire sugli juventini. Fra un po' ne avremo alcuni sulla coscienza.

Anonimo ha detto...

Non trovate che il papà di 'dopo tutto, sopratutto' ha pure la faccia da stronz!!


un caro saluto estivo da una desaparecida ma che c'è sempre stata

Anonimo ha detto...

sì, vi prego, non infierite su noi juventini di vecchia data, quelli che hanno ancora le figu di juve 1970-71 appese nell'armadio: stiamo soffrendo da pazzi, non accollateci anche tifosi dei quali non abbiamo alcuna responsabilità, vveprego!

Anonimo ha detto...

abbassoisavoiaecc., te l'abbiamo già detto, tu sei una delle poche juventine che ci piacciono. e pure parecchio. indi per cui, continua pure a tifare bianconero, sei una delle poche cui perdoniamo persino cotanta macchia.

saluti da una toscana afosa e ancora buzzicona