noi di omfaloscopia, oltre alla candidatura di sartori al quirinale, da oggi sosteniamo anche quella di fabiola d'alema, mamma di massimo.
la signora ha rilasciato un'intervista alla stampa dalla quale si evince che, al contrario del figlio, non deve essere supplicata in ginocchio per dire cose di sinistra; si dichiara "comunista da sempre" senza se, ma, però, diciamo e francamente; dice che è da tempo che vorrebbe vedere il quirinale: accontentiamola!
e se non ce la farà a scalare il colle sappia la signora fabiola che la facciamo comunque presidente onoraria della repubblica di omfaloscopia dopo aver letto la seguente dichiarazione su repubblica online dalla quale si capisce chiaramente che la settantottenne signora d'alema è una nostra fedele lettrice:
"[Berlusconi] si era messo in testa di vincere le elezioni, diventare lui presidente della Repubblica e tutti gli altri suoi prendevano il governo. Per cui ora gli si vede una faccia che e' verde, nemmeno piu' il cerone gli serve per nascondere il colore...".
07 maggio 2006
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8 commenti:
tra l'altro leggevo adesso che berlusconi dice che non vuole un uomo di sinistra al quirinale. infatti, meglio una donna.
e aggiunge che vuole qualcuno che non abbia il cuore a sinistra, ma nel centro-destra. forse qualche lezione di anatomia a quest'uomo non guasterebbe.
Diversi momenti di vita familiare di Massimo D'Alema.
"Massimo su...mangia la pappa che devi crescere...."
"Massimo, di' qualcosa di sinistra...fai contenta mammà!"
A me lui piace molto, mi dispiacerebbe un po' vederlo al quirinale e poi a 64 anni essere già senatore a vita, ma vabbè...
Il giornalista de L'espresso Giampaolo Pansa riportò questa frase pronunciata nell'ottobre 1998 da Massimo D'Alema riguardo a Romano Prodi e Walter Veltroni, all'epoca dei governi dell'Ulivo:
"Quei due? sono due flaccidi imbroglioni"
D'Alema inviò una smentita, il giornalista Claudio Rinaldi, presente anch'egli all'esternazione, confermò e D'Alema non smentì tale conferma.
Il giornalista Luca Telese riporta poi un'altra frase poco nota di Massimo D'Alema, questa volta contro Giampaolo Pansa e Romano Prodi, testimone ancora una volta Claudio Rinaldi dell'Espresso:
"Pansa è un ottimo giornalista, ma ha un solo difetto. Non capisce un cazzo di politica; ce ne è uno solo che ne capisce meno di lui: Romano Prodi"
Nei primi mesi del 1993, quando l'inchiesta di Mani Pulite iniziava ad occuparsi delle tangenti rosse al PCI-PDS, D'Alema definiva spregiativamente il pool «il soviet di Milano».
Il 5 Marzo 1993, il governo di Giuliano Amato approvò il «decreto Conso», con cui la classe politica, colpita dall'inchiesta Mani Pulite, poneva un ostacolo in grado di paralizzare le indagini su Tangentopoli. Il decreto depenalizzava il reato di finanziamento illecito ai partiti, disincentivava i colpevoli a collaborare con la giustizia, e permetteva ad imprenditori e politici di evitare il carcere. Il 10 Marzo Giuliano Amato svelò in Parlamento la presunta ambigua condotta del Partito Democratico della Sinistra, che in pubblico criticava il decreto Conso (l'opinione pubblica allora era fortemente dalla parte dei magistrati), mentre in privato - a suo dire - lo sosteneva.
Massimo D'Alema, all'epoca dei fatti coordinatore politico del PDS, di fronte a tale dichiarazione inveì contro Amato:
"Amato è un bugiardo e un poveraccio. È uno che deve fare di tutto per restare lí dov'è, sulla poltrona".
Massimo D'alema rimase coinvolto in Affittopoli: dopo una pesante campagna mediatica dovette traslocare e lasciare il suo appartamento, in una zona centrale di Roma, che un ente pubblico gli affittava ad un canone irrisorio e fuori mercato.
Nel 1985 Massimo D'Alema ricevette 20 milioni di lire da parte del miliardario barese Francesco Cavallari, che fu in seguito condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. I soldi erano destinati al Partito Comunista Italiano, di cui D'Alema era all’epoca segretario regionale pugliese. Per questo finanziamento illecito D'Alema è stato inquisito ma, a causa dello scadere dei termini di prescrizione nel 1995, il procedimento è stato archiviato dal gip Concetta Russi. L'episodio è stato ammesso dallo stesso D'Alema quando il reato era destinato a cadere in prescrizione.
NON LO VOGLIO COME PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA!!!!!!!!!!!!
o anonimo, che hai mandato a quasi tutti i blog d'italia lo stesso messaggio copiaincollato senza neanche leggere il contenuto dei post, noi sosteniamo la mamma, non il figlio. unisciti a noi nella lotta e grida a squarciagola: signora fabiola for president!
per l'anonimo: ma lo sai chi è Luca Telese? e lo chiami giornalista? comparato con lui D'Alema è un politico coi fiocchi!
Favolosa Fabiola for president (visto che le firme per Sartori latitano). ma poi, un giro su Ikarus ce lo faranno fare?
Il mio voto per la Signora Fabiola Modesti in D'Alema....W LE MAMME!
SPERO CHE SARETE CONTENTI TUTTI QUANTI. E’ NOTIZIA DI IERI ALLE 22. IL CANDIDATO NON E' LA MAMMA MA LA ZIA. LA CARA VECCHIETTA GIORGIA D'ALEMA NAPOLITANA.
COSì MORIREMO TUTTI DA BRAVI DEMOCRISTIANI
MAH
A NEOINTERISTA
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