05 settembre 2005

le api, il cerchio, le parole


ci siamo incontrati a bologna questo fine settimana.
bologna, ombelico di tutto (lo vedi, angelina, che ti seguiamo?)
ombelico, omphalos, centro. centro dal greco kéntron, pungiglione. pungiglione, ape. il cerchio si chiude. (tra inaspettate amicizie fra ex fidanzati e criptocarabinieri fan del boss, abbiamo scoperto che i nostri gradi di separazione non superano mai i due, nonostante in italia ci siano 58 milioni di abitanti e in europa poco meno di un miliardo).
cerchio, in sanscrito mandala. ed ecco un mandala che racchiude un'ape.
perché le api sono state protagoniste di questi giorni, giorni in cui un'infinità di cerchi si sono chiusi.
Per gli ebrei l'ape è associata al linguaggio. Il suo nome, dbure, deriva dalla radice dbr che significa parola, donde appunto il rapporto stabilito fra l'ape e il verbo.
(dal Dizionario dei Simboli, Bur)
così, mentre la nostra amica rossella è impegnata ad ascoltare la sua voce senza parole, noi siamo impegnati nel compito complementare di dare una voce a parole che solo apparentemente sono condannate a rimanere mute.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Parole, son parole, e quante mai ne ho adoperate
e quante lette e poi sentite,
a raffica, trasmesse, a mano tesa, sussurrate,
sputate, a tanti giri, riverite,
adatte alla mattina, messe in abito da sera,
all'osteria citabili o a Cortina, o a Marghera.
Con gioia di parole ci riempiamo le mascelle
e in aria le facciamo rimbalzare
e se le cento usate sono in fondo sempre quelle
non è importante poi comunicare,
è come l'uomo solo, che fischietta dal terrore
e vuole nel silenzio udire un suono, far rumore.
Mio caro amore
si è un po' come commessi viaggiatori
con campionari di parole e umori
a ritmi di trecento e più al minuto;
amore muto
beati i letterari marinai
così sul taciturno e cerca guai
così inventati e pieni di coraggio.
Io non son quei marinai, parole in rima
ne ho già dette
(e tante, strano, ma ne faccio dire)
nostalgiche, incazzate, quanto basta maledette,
ironiche quel tanto per servire
a grattarsi un po' la rogna, soffocati dal collare
adatto per i cani o per la gogna del giullare.
Poi andare sopra un palco per compenso o l'emozione:
chi non ha mai sognato di provare?
Sia chi ha capito tutto e tutto sa per professione
ed ha un orgasmo a scrivere o a fischiare,
sia quelli che ti adorano fedeli e senza intoppi,
coi santi non si scherza, abbasso il Milan, viva Coppi!

Anonimo ha detto...

Post meraviglioso, proprio mi è piaciuto un sacco. Già solo il capirlo quasi tutto mi ha dato una soddisfazione immensa!
E bella la frase di Julian da Norwich. Adoro quella visionaria e mi ripeterò quelle parole come un mantra

Anonimo ha detto...

Everybody's got a secret Sonny
Something that they just can't face
Some folks spend their whole lives trying to keep it
They carry it with them every step that they take
Till some day they just cut it loose
Cut it loose or let it drag 'em down
Where no one asks any questions
Or looks too long in your face
In the darkness on the edge of town

Some folks are born into a good life
Other folks get it anyway anyhow
I lost my money and I lost my wife
Them things don't seem to matter much to me now
Tonight I'll be on that hill 'cause I can't stop
I'll be on that hill with everything I got
Lives on the line where dreams are found and lost
I'll be there on time and I'll pay the cost
For wanting things that can only be found
In the darkness on the edge of town