05 agosto 2005

e ora qualcosa di completamente diverso: raccontateci il vostro primo amore


sì, avete letto bene. finalmente questo blog si stacca leggermente dall'autoreferenzialità di stampo norwiccinese e si apre al mondo. raccontateci della prima volta che il vostro cuore ha provato un brivido.
che fosse il vicino di casa di dieci anni più grande di voi, la compagna di banco brutta e brufolosa, il bello e impossibile passato di corsa in bicicletta, il prete di campagna, la cantante pop più assurda della storia, un bradipo, una brazipa o Belozoglu Emre, non importa.
vogliamo una collezione di primi amori felici, assurdi, ricambiati, mai rivelati, sconvolgenti, proibiti, gridati al vento, finiti prima di iniziare, durati secoli o ancora in corso, che vi hanno portato tre metri sopra al cielo o tre metri sotto terra, ma primi amori VERI.

forza, romanticoni...

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Il mio ginecologo, nei lontani anni 80, alto, biondo, occhi chiari - insomma lo stereotipo del belloccio e del beccione....

'Na storia, complèèèsssa, tormentata... ma mooolto intensa...

Scherzi a parte, era molto bello l'aspetto ludico, quel giocherellare al dottore che alla soglia dell'(im)maturità ricordo con tenerezza...

Anonimo ha detto...

il mio primo amore aveva gli occhi neri ed un sapor mediorientale. e i baffi. era dolcissimo, bellissimo, sempre disponibile ed aveva un sorriso disarmante.

era davvero bello e impossibile, perché, nonostante fosse innamorato di me, era sposato con un'altra. purtroppo non potevo farci nulla. non potevo nenache odiarla la mia rivale, perché era una donna eccezionale.

mi accontentavo di poco, perché sapevo di essere la sua principessa. una principessa molto speciale, come lo sono tutte le figlie uniche per i loro padri. anche quando questi padri non ci sono più.

Anonimo ha detto...

il mio primo amore si chiamava l. io avevo quattro anni, lui otto. era un alunno di mia madre e una sera ci venne a trovare a casa, mi portò una scatola di costruzioni. il regalo era per me, non per mia madre. era me che voleva e non un'altra donna. ed era proprio quella marca di costruzioni lì che desideravo tanto. come faceva a conoscermi così bene? m'innamorai follemente. dopo qualche giorno annunciai al mondo che eravamo fidanzati. l. disse che anche lui mi amava. non era bello, aveva le orecchie a sventola e la mia vicina di casa lo chiamava topo gigio. in realtà la mia vicina di casa premeva perché mi fidanzassi con suo figlio, a., ma io amavo l. al cuor non si comanda, l'ho capito molto presto. l. era interista, lo divenni anch'io, perché in amore si divide tutto, anche i dolori. poi io e l. ci lasciammo, non ricordo come fu. si cresce, la vita ti porta a fare nuove esperienze, andai in prima elementare, conobbi altri maschietti. eppure quella storia mi ha segnata per sempre: perché da allora trovo solo uomini che le scatole di costruzioni le regalano a un'altra, a una più bella, più alta, più in gamba di me, o anche meno. ma preferiscono comunque sempre un'altra. anche una passante. perché la presa in giro della vicina mi ferì molto e da allora faccio fatica a esprimere i miei sentimenti. perché anche se non sono più tifosa, rimango comunque interista dentro, eterna seconda e sempre dalla parte dei perdenti. perché da allora ancora aspetto qualcuno che venga da me a regalarmi una scatola di costruzioni (per costruire mattone su mattone il nostro nido d'amore) e quello che mi fa innamorare di un uomo è il topo gigio interista che è in lui.

Anonimo ha detto...

sei sulla buona strada, in fondo in tutti gli uomini si nasconde - nel bene e nel male - qualche tipologia di topo:

topone
topolone
topastro
topino
sorcio
sorcetto
sorcione

Anonimo ha detto...

Il mio primo amore non lo ricordo di faccia: io avevo 5 anni e lui 18, veniva a studiare dalla mia zia madrina che intanto mi insegnava a leggere e scrivere. E' così che mi è nato l'amore per la scrittura e la lettura.
Il primo bacio -- nomen omen -- nell'ultima fila del cinema Americana, davanti a Charlton Heston ne I Dieci Comandamenti. Accanto a me (ma non era lei che baciavo, era Giovanni ma non apostolo e neanche battista) una grande traduttrice, ma nessuno lo sapeva ancora, neanche lei, neanche McEwan che non sapeva neppure di essere lui uno scrittore (anche se un po' più grande di noi lo era...)

Anonimo ha detto...

Classe seconda B, il nostro amore è cominciato liiiiiiii.... era bionda, era bellina, era intelligente, non glien'è mai fregato nulla di me, dalla seconda elementare alla terza media. Ricordo momenti battistiani passati a fissarla, durante compiti in classe o cose del genere, senza capire bene perché fosse così bello anche solo guardarla. Le bionde trecce etc etc etc...
Comunque, una delusione tremenda che temo abbia segnato per anni la mia vita sentimentale e la mia autostima (rigenerata solo di recente da Voi-Sapete-Chi-e-Cosa).