30 marzo 2007

aridatece le braz(ipe)!

Credevamo di aver toccato il massimo dell'assurdo lanciando sul mercato la brazipa suora, la brazipa casalinga di Voghera, la brazipa nostalgica e progettando sia la brazipa stronza (quella che se le metti i vestiti brutti urla), la brazipa che paga il bollo e quella che ruba.

Invece abbiamo avuto l'ennesima conferma del fatto che c'è sempre qualcuno che ci batte, anche in imbecillità. Stavolta è toccato alla storica impresa tedesca Hermann Spielwaren, che ha creato un orsacchiotto dedicato a Benedetto XVI, in occasione del suo 80° compleanno (non accorgendosi forse che così gli danno del rimbambinito).



(ecco i pupazzi dedicati agli unici due personaggi per cui la Baviera è diventata famosa negli ultimi due anni: il pastore tedesco e l'orso Bruno. peccato che abbiano abbattuto quello sbagliato)

24 marzo 2007

all you need is love

da repubblica online di oggi:

Cerimoniere sale sul pulpito e bacia il collega: "Ti amo"
AVEZZANO - E' salito sul pulpito e ha dichiarato il proprio amore, con tanto di bacio in bocca, al collega cerimoniere, assistente dell'officiante durante la messa vespertina. L'insolito "coming out" è accaduto qualche giorno fa ad Avezzano, nel santuario della Madonna della Pietraguaria. La preghiera dei fedeli era appena terminata quando sul pulpito è salito uno dei due cerimonieri. "Ringrazio il parroco per avermi dato questa possibilità, poter fare gli auguri al mio amico", l'altro cerimoniere che gli stava accanto. "Ti amo", e poi quel bacio che ha pietrificato i fedeli, rimasti increduli, e un lungo abbraccio. La chiesa è gestita dai cappuccini, che cercano subito di minimizzare. "Non c'è nulla di strano a dire ti amo a una persona dello stesso sesso. Dio, infatti, è amore", è la versione ufficiale proposta da uno dei padri. Ma quando gli è stato fatto osservare che alcuni fedeli hanno parlato di un bacio dato sulla bocca il cappuccino si fa sbrigativo: "Non stavo celebrando io, non ho visto se il bacio è stato dato su una guancia o altrove, su questo non saprei proprio cosa dire". Per la sua dichiarazione, il cerimoniere ha scelto un'occasione pubblica e sacra. Eppure non tutti i fedeli della chiesa di Avezzano hanno apprezzato. Qualcuno ha lasciato il luogo sacro mentre la messa era ancora in corso e altri si sono detti "impietriti" e "scossi". La coppia che sta facendo già parlare molto di sé non sarebbe di Avezzano, ma si sarebbe trasferita in città da qualche mese.

21 marzo 2007

Santo subito




anche se non prende la chitarra e canta 'dio è morto'

19 marzo 2007

tutte le strade riportano a omfaloscopia



venerdì sera alle 20.41 qualcuno ci ha trovato digitando in Google "Biermann Icaro".
quando mi si chiede (riconosco che 'mi si chiede' come espressione fa schifo, ma volevo solo evitare di ripetere la parola 'qualcuno') perché esiste Omfaloscopia, non so mai che dire. adesso ho una risposta: perché qualcuno mi trovi digitando "Berimann Icaro" in Google.

anche perché negli ultimi sei mesi ci avete trovato digitando le cose più assurde.
si va dal religioso:
nando martire
gulasch suor germana
santa rita s'accascia
canzoni scout
sacerdote sposa suora
la zoccola di san colombano
al pornografico:
franca nuda empoli
empoli mutande
(e questo la dice lunga sulla sessualità nell'amena cittadina toscana)
tette dirndl
trans minidotati
beccalossi nudo
all'ingiurioso-morboso:
faccia di somaro
negri comunisti musulmani
bastardo spelacchiato
cadaveri in putrefazione
yahoo sgozzamenti
all'animalesco:
maiale su water
maiale a o-go
maiale nano tailandese
pungiglione ape regina
mungitura vacche donne
costume bradipo
ghedina stambecco (anche nella categoria precedente)
bufala dopata (questa è da oscar)

al vario ed eventuale:
come fare una molotov
ilide flautata
canzone triste kilimangiaro
cavalieri erranti di leonardo da vinci
zorro a cagliari
rasputin ampolla
dieta di shakira

poi ci ha cercato anche qualcuno che ci conosce davvero:
federica lo cascio
chiara veron

e abbiamo la certezza di fare tendenza, visto che ci hanno cercato anche digitando dei neologismi di nostra invenzione:
topai (si ringrazia lmp per la gentile concessione)
onanofrenico
gucciomanzia
gu-ching
tetratricotomia


marchettone

andate a vedere questo film:



no, vabbe', nemmeno io stimo Fabio Volo, diciamo pure che non lo reggo proprio, lui e i suoi libri, i suoi film, le sue trasmissioni radiofoniche e televisive (ma, dico, uno può fare un programma su Barcellona senza invitare né mia cognata Nuria, né Miquel Edo y Julià?). è pure milanista, dai...

premesso tutto ciò, andate a vedere il film. e concentratevi esclusivamente sulle scenografie. sono infatti frutto dell'opera della più grande scenografa emergente mondiale, esponente di spicco della corrente fricchettona, vicepresidente ad honorem dell'associazione 'mogli di ingegneri senza frontiere', fondatrice della lega anti casalinghe di voghera, illuminata dal Maestro e omfaloscopica dentro. nonché praticamente sorella minore della sottoscritta figlia unica.

se non l'avete capito, saran pure cazzi miei, ma le voglio molto bene.

13 marzo 2007

una cosa seria

Ricevo da Laura e giro:

La Sezione Traduttori del Sindacato Nazionale Scrittori promuove
un'inchiesta per far luce sulla situazione dei traduttori delle
pubblicazioni editoriali di consumo (rosa, gialli, fantasy, ecc.) che
compaiono a scadenza periodica in edicole e librerie. Malgrado l'enorme peso economico del settore, sembra che i traduttori siano qui particolarmente svalorizzati e lavorino a condizioni spesso inaccettabili.
La Sezione Traduttori è già impegnata a studiare la situazione, e la
presente inchiesta è parte di un'indagine più ampia che valuta diversi
aspetti della professione. Chi desidera contribuire con esperienze personali o altre informazioni in merito può contattare l'indirizzo
inchiesta@traduttorisns.it
Referenti del progetto: Anna Carbone, Valentina Daniele.

www.traduttorisns.it

10 marzo 2007

la pipì col Maestro

se credessi nell'astrologia, direi che ieri una congiuntura astrale voleva impedirmi di arrivare a un'ora decente (che per me vuol dire almeno sei ore prima dell'inizio) al concerto di Guccini a Firenze. mamma mia, il karma era negativissimo: la nonna-sitter era in ritardo, Trenitalia era in sciopero e il dring (trascinato al concerto molto suo malgrado) era bloccato a Pontedera (apriamo un dibattito: Pontedera esiste davvero o è una cosa tipo Babbo Natale, l'Uomo Nero, uno juventino simpatico?).


(a quanto pare, esiste)

sulla superstrada troviamo un ingorgo, cerchiamo una via alternativa e ci perdiamo nei dedali fiorentini (oddio, per uno che ha passato il pomeriggio a Pontedera, la periferia di Firenze è Manhattan, ma sorvoliamo). arrivati in prossimità dello stadio venti minuti dopo il presunto inizio del concerto, è ovvio che non troveremo posto. e invece no, alla faccia di chi mi vuole male, vedo un parcheggiatore che si sbraccia a 50 metri dall'entrata del Mandelaforum. sistemiamo la macchina e noto che il suddetto chiude una transenna. è un capovolgimento di karma, abbiamo avuto il culo di occupare l'ultimo posto libero. sempre alla faccia di chi mi vuole male.
giusto mentre metto piede nell'arena, odo un boato e parte il celebre accordo di 'Canzone per un'amica', che, ricordo agli ignoranti e ai miscredenti, apre ogni concerto del Maestro. ebbene sì, mi ama ancora, mi ha aspettato.
nel tragitto dalla macchina al palasport ho invidiato gli uomini che possono piasciare praticamente dappertutto. come mio solito, e nonostante si fosse già a metà della seconda strofa della canzone d'apertura, ho dovuto cercare un bagno. certo, stavo facendo quello che faccio ogni mattina, e cioè la pipì con Lui che canta in sottofondo, però non mi era mai capitato che lo facesse dal vivo.
ovviamente non c'era più tempo per cercare un posto decente, coi pantaloni ancora a mezza gamba mi precipito su per la prima scala che ho davanti e mi ritrovo in una vecchia pubblicità della Barilla, quella col bambino che sale le gradinate dello stadio gremito e non capisce più nulla: il Maestro era a 25 metri, non di più.


(ma era più vicino)

ci pensavo stamani mentre facevo la pipì, era come se lui in quel momento fosse in cucina.
il concerto è stato una via di mezzo tra una funzione religiosa e la sagra della polenta a palle. Guccini cantava un po' a casaccio le canzoni che gli chiedeva il pubblico. ha fatto persino Vorrei - sì, Maestro, lo so che l'hai fatta per me -, un inedito sulle lotte partigiane (il testo circola in rete) e, udite udite, una canzone che non sapevo nemmeno esistesse. una sua vecchia traduzione di Only you, datata 1957. Flaco Biondini era disperato. Vince Tempera temeva che attaccasse anche Ufo Robot. noi invece ci siamo divertiti.
ho temuto per l'incolumità del dring quando qualcuno dal pubblico ha chiesto una canzone per Erika (Guccini ha scritto Canzone per Silvia, ma tra boschi, arbusti e brughiere, si sa, ci si sbaglia sempre). s'era fatta una certa e il Maestro non è più di primo pelo. probabilmente è pure duro d'orecchio, ha capito una canzone tedesca e ha detto di non conoscerne nessuna. il sant'uomo che vive insieme a me ha tremato, nel timore che mi lanciassi sul palco (ripeto, c'erano sì e no 25 metri) e attaccassi tutto il repertorio di Biermann. non l'ho fatto solo perché so che mi ama.

bella serata, alla faccia di Paolo Fox, di chi si fa le seghe mentali e di Luciano Moggi.

p.s. il mezzo litro di vino che Guccini dice di bere durante il concerto è davvero mezzo litro.

02 marzo 2007

rottamazione



basta!

e questi non possiamo nemmeno chiamarli vagiti di vecchio, perché purtroppo è in cervello e sa cosa dice.