30 maggio 2007

perché non sono cristiano

sul comodino del dr. ing. che dorme accanto a me ultimamente è poggiato questo libro:



l'ha scritto uno dei suoi idoli e gliel'ha regalato la luce dei suoi occhi (a scanso di equivoci, sono io, lupus avvisato...) per il compleanno. Odifreddi piace molto anche a me. e molto mi era piaciuto anche Perché non sono cristiano di Bertrand Russell, ricordo che ai tempi del liceo ne rimasi folgorata.

tutto questo preambolo per dire che anch'io mi sono chiesta più volte perché non sono cristiana, men che meno cattolica. e una ragione c'è.

le prime comunioni, in tutt'Italia, credo, si fanno sempre in maggio. e in maggio, in genere, il campionato di calcio è agli sgoccioli, di solito verso metà maggio si sa sempre chi vincerà. si dà il caso che nella famiglia di mia madre (di mia madre, lo sottolineo, perché, parafrasando una ben più famosa frase di mio nonno, di cui credo vi parlerò presto, Marmugi juventini un ce n'è) si annidi il germe bianconero. giusto due figli di una sorella di mia nonna, i cugini di mia madre. lo so che non è bello avere dei parenti juventini, ma lo era ancora meno negli anni Ottanta, quando loro vincevano tutti gli anni, e sottolineo che loro erano due adulti grandi e grossi, mentre io uscivo giusto dall'infanzia e mi affacciavo timida (timida? io?) all'adolescenza.
orbene, questi due loschi figuri mi rendevano la vita impossibile, mi telefonavano tutte le domeniche per commentare i risultati (ripeto, due adulti contro una bambina, giusto due juventini potevano farlo) e mi rovinavano sempre i pranzi in famiglia. il peggio arrivava, appunto, a maggio. c'erano le comunioni, la famiglia si riuniva e loro avevano vinto lo scudetto. e giù botte (metaforiche). credo che sia colpa loro se ho iniziato a odiare le comunioni, e di conseguenza la religione, e ad allontanarmi consapevolmente dai preti e dalle chiese.

morale: non tutti i mali vengono per nuocere. nemmeno avere parenti juventini.

29 maggio 2007

Berlin, du blonde blonde Frau...



è fatta. prenotato il volo Pisa-Berlin Schönefeld, prenotato l'hotel a Berlin Mitte, trovate le baby-sitter.

ora non mi resta che convincere il marito che quei 4 giorni a Berlino, dove lui farà un intervento a una conferenza, mentre io farò il giro delle biblioteche e dei 'miei' posti (la Friedrich- e la Chausseestrasse, il BE, la Weidendammer Brücke, la casa di BB, ma anche la Museuminsel) rivedrò un po' di amici e forse ne conoscerò di nuovi NON sono una vacanza.

28 maggio 2007

Cuore di mamma

da ieri Leonardo fa il verso degli uccellini, ma la i non gli viene bene e sputa dappertutto.

ha anche imparato che una marionetta a forma di cammello che abbiamo attaccato al lampadario in cucina si chiama Alfonso. se gli chiediamo dov'è Alfonso guarda su e indica il lampadario, di qualsiasi stanza. ieri al tg hanno detto che Alonso (senza F) ha vinto il gran premio e lui tutto contento ha indicato il lampadario, facendo sì con la testa.

inoltre la carriera da cestista prosegue. ora non solo si spinge con la zampa la palla sotto al canestro, non solo si alza in piedi tenendola in mano, non solo fa canestro e si applaude. ora ha imparato anche a ringraziare il pubblico per le ovazioni. con un'incredibile attitudine al divismo. cuore di mamma...



(tsè, molto, ma moooolto più divo)

27 maggio 2007

Motivi (validi) per festeggiare

parlavamo giusto di dilatazione o rattrappimento dell'ego, e due delle persone alle quali era dedicato il mio corso avrebbero potuto ricevere in questi giorni una bella pompatina all'autostima, se solo fossero coscienti del proprio, sterminato, valore.

in Italia in genere i premi letterari sono una farsa. vengono organizzati e distribuiti, come le onorificenze, un po' a caso, un po' a cazzo e molto secondo le leggi del marketing. però è successo questo e questo e sono cose buone e giuste.

sono stati premiati un romanzo e una raccolta di poesie di due scrittori che manco so chi siano, tradotti rispettivamente dalla co-tenutaria di questo blog e da un neoacquisto frai commentatori e io, che sono amica di tutti e due, sono proprio contenta. non so quanti soldi avranno guadagnato i nostri illustri artisti della penna, ma credo che dovrebbero spendere buona parte della somma ricevuta per fare un bel regalo a Feather e a Irote, che poco hanno fatto per il cosa, mentre tutto hanno fatto per il come di questi due premiatissimi tomi.

in effetti, il mondo della traduzione letteraria costituisce un'eccezione nel panorama della cultura, del costume e del life-style del nostro paese. è l'unico ambito in cui non si è capito che virtù non luce in disadorno ammanto.


questo, anche se somiglia di più al mio compagno di banco delle medie, il mitico Fensi, è Giacomo Leopardi, autore dell'Ultimo canto di Saffo. ultimamente mi hanno dato dell'intellettuale, e io voglio dimostrarmi all'altezza della mia fama

un bacio, un abbraccio a questi due autori invisibili e un grazie di esistere e di lottare insieme a noi.

26 maggio 2007

Angolo della poesia



-Pallida luna in ciel, dimmi, che fai...
- Cosa vuoi che faccia qui da sola tutta la notte? Mi rompo i coglioni.

25 maggio 2007

odio l'estate



e le code che non faccio in autostrada.

24 maggio 2007

E... come Empoli

noi omfaloscopici siamo sportivi e facciamo i complimenti al Milan che ha vinto la Champions League. vogliamo però ricordare ai tifosi della squadra di Berlusconi che, se in Italia non comandasse la mafia, quest'anno al posto del Milan nelle competizioni europee ci sarebbe stato qualcun altro.

22 maggio 2007

identità

ultimamente sono stata definita

sovrapponibile

e

mitomane

e ciò è strano anche per una che è abituata a sentirsi chiamare rompicoglioni.


(questa foto non c'entra un cazzo col post, ma mi andava ugualmente di pubblicarla)

18 maggio 2007

Fragola e cioccolato



è un film un po' datato, ma può ancora insegnare molto a tutte voi fragoline in ascolto.

se sei una fragola che schifa le fragole, sappi che da qualche parte nel mondo c'è un cioccolato cui piacciono le fragole. e tu non ti devi innamorare di te, ma del cioccolato, che ti ama in quanto fragola.

poi ci sono anche le fragole innamorate di sé in quanto fragole, ma è un argomento che affronteremo al corso che annunciavo ieri.

e poi, il prossimo fine settimana, tutti alla sagra della fragola a S. Giuliano Terme.

17 maggio 2007

I corsi online di omfaloscopia



Negli ultimi tempi ho a che fare sempre più spesso con persone che soffrono di atrofia dell'ego.
Tutta gente più che in gamba, intelligente, con un sacco di risorse, simpatica e di successo, ma che si sottovaluta un po' troppo, è affetta da onanofrenia regressiva e arriva spesso a non stare bene nella propria pelle.
E' per questo che ci vediamo costretti, io e il mio dilatatissimo ego, a indire il primo

Corso online di megaleghìa coatta
(nel senso di forzata, non di cafona, perché il mio ego è toscano e sa usare gli aggettivi)
o egofantiasi prorompente

Grazie a un training durissimo i partecipanti vedranno il proprio ego estendersi poco a poco, prendere forma come uno di quelle palline di spugna che andavano di moda quando eravamo piccoli, quelle che le mettevi nell'acqua e si aprivano a formare un asciugamano. Ecco, dopo giusto un paio di lezioni, il vostro ego avrà raggiunto le dimensioni di un telo da spiaggia. Dell'Inter, ovviamente. Ai livelli successivi il telo si arricchirà di una tasca per contenere il lettore Mp3 con tutte le canzoni di Guccini, il DVD di Casablanca, la tessera di Emergency e una copia di Rayuela.

E allora sarete irrecuperabili.

Iscrivetevi in massa al corso di megaleghìa coatta (o egofantiasi prorompente) e poi anche voi potrete dire: sì, anch'io ce l'ho enorme, l'ego.

16 maggio 2007

bolliwooccini

Mi arrendo all'evidenza, ci sono fan del Maestro che sono più fedeli di me: mai e poi mai potrei arrivare a questo.

E ci tengo a ribadire che vogliamo bene pure a Lui, anche se non inuagura un ospedale a Lashkar-gah, né è amico personale di Moratti.


(eccolo mentre beve mezzo-litro-mezzo di Mango Sherbet)

valigie



Viene voglia di fare le valigie e andarsene da un paese che permette questo.

Ribadisco: santo subito, senza se e senza ma. Anche se non prende la chitarra e canta Dio è morto e anche se eventualmente si scordasse qualche formazione dell'Inter.

15 maggio 2007

siparietto criptico

Se uno è un po' giù e una persona che questo uno stima molto come essere umano e come professionista (nonostante si vesta in maniera succinta, non citi Bachtin e ogni tanto si ingioielli come la Madonna di Islamabad) le dice cose belle, allora questo uno è felice. E se ne frega anche del fatto che dopo Cortázar non si può più scrivere nulla. O della piccineria di certi individui proprio piccoli. Perché la sindrome di Jo ci rovina, ma ci fa anche incontrare.

14 maggio 2007



nella vita, in genere, succedono delle cose che voi umani non potreste nemmeno immaginare. a me in questi giorni torinesi è successo davvero di tutto.
per esempio di essere, insieme alla mia bionda metà Crita, la star della fiera. giravano voci insistenti sul fatto che fossimo state salvate dalle insidie del quartiere magrebino grazie all'intercessione del don chisciotte de noantri presso alte sfere nerocelestiali. da un tugurio in san salvario, con migliaia di occhietti puntati sul portafogli e non solo, a un paradisiaco bed&breakfast gestito da un'ex-manager con velleità artistiche, occhi maliardi e gambe chilometriche, situato in via Mancini (senza ciuffo pettinato e sciarpa) e consigliatoci da qualcuno che di cognome faceva quasi Moratti.
oppure di restare folgorata dalla bellezza, la bravura, l'intelligenza e la naturalezza di Susanna Basso e dallo splendore inneffabile della sua amica Holyross. donne così non si possono nemmeno invidiare, meritano solo amore ed energia positiva.
o di scoprire che Diliberto è un fervido lettore, oltre che un bell'uomo. che ha il coraggio di mettere le Clark's (seconde, nel mio Olimpo dell'abbigliamento maschile, solo ai completi di velluto) e un nascente fan-club tutto meno che virtuale.
o di rintracciare per puro caso l'ultimo esemplare di bradipo biondo (pittato). non si è estinto, è vivo e lotta (lentissimamente) con noi.
o di obbligare i miei compagni di viaggio a rivedere per ben tre volte la scena dell'addio all'aeroporto di Casablanca (non sarò su quell'aereo... Se tu restassi, un giorno saresti presa dal rimorso. Non oggi, forse nemmeno domani, ma presto o tardi, e per tutta la vita. Noi avremo sempre Parigi. Ne avevamo perso qualcosa, finché non sei arrivata a Casablanca. L’altra sera ne abbiamo ritrovato una parte. Ilsa, le cose da eroe non mi piacciono. Ma tu sai bene che i problemi di tre piccole persone come noi non contano in questa immensa tragedia. Un giorno capirai…). sniff sniff.
o di scoprire che Guccini è carnascialesco in senso Bachtiniano (ronf... zzz...) senza saperlo né volerlo, che le sue non sono canzoni, ma poesie (è possibile che una che scrive un libro sul Maestro non abbia mai ascoltato L'Avvelenata?) e che i suoi testi sono stati forzatamente politicizzati dalla stampa (tutto ciò con l'avallo del direttore di Tv, Sorrisi e Canzoni, è come se facessero firmare a me la biografia autorizzata di Luciano Moggi).
o di incontrare tante facce vecchie e nuove, qualche cerebroleso, tanti amici più o meno virtuali, di ricredersi in un senso o nell'altro su un paio di colleghi e di essere definita mitomane.
tutto sommato, una bella esperienza.

07 maggio 2007

la sindrome di Jo

Ci sono delle letture che ti cambiano la vita.

La mia è stata segnata anni fa:



Alla domanda di Lella Costa: "Ma tu, delle quattro sorelle, con chi ti identificavi?" ho sempre risposto anch'io come tutte: Jo. E' ribelle, intelligente, scrive, ha quel qualcosa in più. E infatti finisce sposata col vecchio professore coi figli grandi, si deve ciucciare sia lui che i pargoli e pure qualche orfano che raccatta per strada. Il sogno di tutte...
Quella che ha capito tutto della vita è Amy, coi suoi bei riccioletti biondi, la lacrima facile e l'occhio languido. Lei parte per l'Europa con la zia, sposa il bel giovine, pure ricco, e fa la bella vita.
Perché tanto agli uomini, intendo a quelli con un minimo di gnegnero, piacciono quelle donne lì. Quelle che quando loro parlano di finanziaria e di partito democratico spalancano gli occhioni come se avessero appena sentito pronunciare orribili parolacce. Quelle che inorridiscono se sentono le parole Bildungsroman e fenomenologia, che credono che il congiuntivo sia una malattia degli occhi e scrivono po' con l'accento. Quelle che pensano che Sarti, Burnich e Facchetti sono tre stilisti degli anni '60. Quelle che hanno la funzione sociale di un vaso da fiori. Perché agli uomini (soprattutto a quelli più intelligenti e pronti di spirito) piace portarti in giro per mano e insegnarti il mondo, mettere un cartellino con una didascalia su ogni cosa. Perché gli fa bene all'ego. E se tu le tue didascalie ce le hai già e, anzi, potresti pure sostituirne qualcuna delle loro, ammettiamolo, spesso un po' stantie, scappano.
Ragazze, se rinasco col cavolo che studio. Il dottorato, poi, non se ne parla nemmeno. Voglio essere bella e vuota. Di quelle che hanno la testa giusto per non lasciare il collo lì da solo. Niente soldi in libri, né in viaggi. Lascio lo stipendio (del marito, perché sarà pure facoltoso) dal parrucchiere, dall'estetista e nelle boutique di moda. Felice nella mia ignoranza.

Se rinasco, voglio fare la velina. Bionda.

05 maggio 2007

auguri chiara!

un vero marxista si vede anche dal compleanno

04 maggio 2007

un motivo per sorridere

date un'occhiata qui e ditemi se non sareste felici anche voi di ricevere certe visite.

Capitolo sette

Toco tu boca, con un dedo toco el borde de tu boca, voy dibujándola como si saliera de mi mano, como si por primera vez tu boca se entreabriera, y me basta cerrar los ojos para deshacerlo todo y recomenzar, hago nacer cada vez la boca que deseo, la boca que mi mano elige y te dibuja en la cara, una boca elegida entre todas, con soberana libertad elegida por mí para dibujarla con mi mano por tu cara, y que por un azar que no busco comprender coincide exactamente con tu boca que sonríe por debajo de la que mi mano te dibuja.

Me miras, de cerca me miras, cada vez más de cerca y entonces jugamos al cíclope, nos miramos cada vez más de cerca y nuestros ojos se agrandan, se acercan entre sí, se superponen y los cíclopes se miran, respirando confundidos, las bocas se encuentran y luchan tibiamente, mordiéndose con los labios, apoyando apenas la lengua en los dientes, jugando en sus recintos donde un aire pesado va y viene con un perfume viejo y un silencio.

Entonces mis manos buscan hundirse en tu pelo, acariciar lentamente la profundidad de tu pelo mientras nos besamos como si tuviéramos la boca llena de flores o de peces, de movimientos vivos, de fragancia oscura. Y si nos mordemos el dolor es dulce, y si nos ahogamos en un breve y terrible absorber simultáneo del aliento, esa instantánea muerte es bella. Y hay una sola saliva y un solo sabor a fruta madura, y yo te siento temblar contra mi como una luna en el agua.


a kiss is just a kiss... anche questo è già stato detto.

Caro Adorno, è dopo Cortázar che è impossibile fare poesia.

03 maggio 2007

elettroencefalogramma in discesa

è possibile scrivere con un bagaglio di frasi disidratate, vocali grinzose e consonanti spente?
vorrei aver voglia di fiori gialli e pesci rumorosi, di illusioni da perdere e lampadine disegnate.



ed è già giovedì.

02 maggio 2007

a.a.a. cercasi



anche di seconda mano.

Annunciaziò, annunciaziò, annunciaziò...

Perepeppeppeppeppè...

Addì venerdì 4 maggio alle ore 21 nella saletta congressi dell'Hotel Da Vinci di Sovigliana la pra parlerà della sua attività di traduttrice letteraria.

Siccome la signora in questione è una forza della natura, e siccome il tema è veramente interessante, non perdetevi l'evento per nulla al mondo.

P.S. Certa è la presenza di Chiara Jolie, molto attesa (anche se non confermata, si sa, ha una certa età...) quella di Crita e ventilata quella del Capoccia.