30 novembre 2005

abbiamo scherzato!


come se non bastassero tutte le loro malefatte, questi due loschi indivudui prima hanno infamato Massimo Moratti (leggere per credere) e poi hanno detto che sono stati fraintesi. ecco il tipico atteggiamento che manda in bestia Federica e Chiara. se uno dice qualcosa, poi deve pure avere il coraggio delle proprie parole.

per questo - lo so, mi ripeto - è meglio stare nella polvere (nerazzurra), ma senza certi elementi.

29 novembre 2005

tutte le strade portano a omfaloscopia

chiaccherando con la mia omfalocollega Federica l'altro giorno siamo giunte alla conclusione che con tutta la gente che ci trova cercando la traduzione di testi di canzoni, possiamo mettere su un'agenzia che li traduca a prezzi modici.
continuando nella conversazione, abbiamo commentato che davvero tutte le strade portano a omfaloscopia, visto che ci trovate digitando nei vari motori di ricerca le cose più assurde.

si va dal filosofico:
- gianni morandi ha le mani grandi
- gli psicofarmaci non servono
- stevie wonder cura la sua cecità
- what does imbruttito mean
- con chi è sposato gennaro gattuso

al pornografico:
- celoduro rossella
- bella pomiciata in discoteca
- foto silvina tutta nuda

al non catalogabile:
- ilide carmignani segno zodiacale
- pensiero amici
- bread & breakfast
- paolo ruffini altezza
- pappa col pomodoro
- amici bicicletta telecom
- avere 33 denti
- fjodor gay
- gamberine
- maialino nano vietnamita
- papa
- tette a mandorla

vi ricordiamo che picchiamo la brasiliana del grana padao ogni volta che ci trovate cercando lei, baciamo llc ogni volta che ci trovate cercando lui e accendiamo un cero a lenin ogni volta che qualcuno ci cerca definendolo stronzo.

e che facciamo quando ci trovate cercando 'topona'?
pensiamo a noi stesse e facciamo sì col capo.

27 novembre 2005

due amici miei

post pubblicitario per due persone che se lo meritano. è finalmente nato il sito fine art wedding, di antonella e luca, miei carissimi amici nonché meravigliosi fotografi. vale la pena di autorizzare i matrimoni gay solo per permettergli di fotografare pure quelli.

25 novembre 2005

pensiero stupendo

stasera sono capitata per caso su questo blog: postsecret.blogspot.com
l'idea è semplice e bellissima: un progetto artistico che consiste in una raccolta di cartoline fatte da persone qualsiasi che sentono il bisogno di confessare un segreto che non hanno il coraggio di rivelare a nessuno. online esistono molti luoghi che permettono questo genere di confessioni, i blog si prestano molto a essere contenitori di segreti inconfessati. ma questa idea va oltre: si chiede alle persone di prendere un pezzo del loro male di vivere e farne qualcosa di bello, dedicarci del tempo fino a renderlo un'opera d'arte. io la trovo una cosa bellissima, per tanti motivi difficili da sintetizzare. ma fateci un giro anche voi su questo sito e capirete l'incredibile forza catartica di questa idea.


ps: volevo pubblicare la cartolina con la confessione del tizio che si rolla le canne con le pagine della bibbia. ma in quanto ad anticlericalismo abbiamo già dato questa settimana. ma se andate sul sito la potete vedere.

24 novembre 2005

dio è morto

avrete tutti letto la notizia ampiamente discussa sui giornali di ieri che i gay non possono diventare preti e se proprio un gay vuole farsi prete deve smettere di essere gay e dopo tre anni se ne può riparlare. a noi di omfaloscopia è parsa un'idea geniale, come tutte le idee ultimamente espresse dal vaticano. neanche i fratelli marx sono mai riusciti a regalarci l'ilarità che ci stanno elargendo a piene mani ratzinger e ruini in questi giorni. e quindi, ispirandoci a loro, abbiamo deciso di proibire la lettura del nostro blog a tutti coloro che non abbiano smesso da almeno tre anni di essere milanisti, da almeno cinque di essere rompipalle, da almeno otto di essere di destra, da almeno sei di essere del segno della vergine ascendente scorpione, da almeno due di avere 38 di piede e da almeno quattro di essere nati a frosinone e provincia.

23 novembre 2005

un impegno concreto


in occasione delle prossime elezioni politiche, noi di omfaloscopia abbiamo deciso di prendere un impegno concreto: dare ai giovani italiani la possibilità di aggregarsi ed esprimere i propri desideri, le proprie idee, i propri progetti per una sinistra migliore.

siccome noi non siamo settari come i cattolici oltranzisti, che hanno creato l'associazione maschilistica per eccellenza dei papa-boys (avete mai visto un papa donna? o un boy femmina? ci sono valanghe di preti gay, ma questo è un altro discorso), proponiamo tre associazioni diverse, che però si promisqueranno a piacimento, in pieno spirito omfaloscopico:

- i veltrocofferati boys
- le melandruber girls
- gli scalfarottendola gays
- le battaglia dykes

all'iscrizione, ogni nuovo membro riceverà in regalo:

a) un kit per organizzare un girotondo (faccia incazzata alla Nanni Moretti, accento inglese alla Paul Ginsburg, penna bic appartenuta a Paolo Flores D'Arcais, zigomi siliconati alla Sabina Guzzanti, microfono in prestito alla Santoro e baffi alla Giulietto Chiesa)

b) l'abbigliamento tipico dell'unionista (tuta da spinning blu con stelline dorate avanzata dai tempi in cui Prodi era a Strasburgo, portaocchiali di Bertinotti, tuta da metalmeccanico di Cofferati ai tempi della CGIL, completo grigio intonato alla faccia di Fassino, cuffia e biberon di Cicciobello-Rutelli, barca a vela alla D'Alema)

c) un cofanetto contenente cd internazionalisti (l'opera completa degli Inti-Illimani, i cori delle mondine, bandiera rossa in lingua quechua, serbocroato, tailandese, swahili e napoletano, le più brutte canzoni di Claudio Lolli, il primo cd degli Squallor, i canti di protesta del sindacato dei parrucchieri tibetani e le ninna-nanne proletarie dell'isola di Pasqua)

d) la facoltà di organizzare una bella seduta di autocoscienza

e) una serie di simpatici gadget quali la tazza da vomito con la faccia di Mastella, un barattolo di brillantina scelta da Muzzi in persona, l'epylady (nuovissimo, mai usato) di Rosy Bindi, un trattore che funziona a rutti appartenuto a Pecoraro Scanio, una foto di JFK autografata coi piedi da Veltroni

f) il libro di Gino Strada Pappagalli verdi fritti alla fermata dell'autobus

g) lo striscione con scritto "Zapatero santo subito!"

h) Cristiano Lucarelli in persona (gli scalfarottendola gays possono scegliere tra lui e Juan Sebastian Veron con tanto di tatuaggio con Che Guevara)

22 novembre 2005

a quando una intitolata al vescovo di Boston?

leggete qua

viste le foto, sarà mica una scuola per veline?

saludos, compañero!

ieri, per la prima volta nella nostra breve storia omfaloscopica, abbiamo ricevuto una visita da Cuba.

vorremmo ringraziare a modo nostro l'anonimo cliccatore e invitarlo a tornare a trovarci ogni volta che vuole. gli ricordiamo, comunque che noi staremo sempre con lui
e raramente con il Fidel attuale.

a questo punto potrei citare Carlos Puebla, con la sua mitica Comandante Che Guevara, la traduzione fatta da Biermann , l'Aparecido di Victor Jara, Hombre di Silvio Rodriguez, Si el poeta eres tu di Pablo Milanes, Cohiba di Daniele Silvestri, le due-canzoni-due che Guccini ha dedicato al Che. ma non voglio. preferisco salutare il nostro amico con la canzone simbolo di Cuba, non per nulla scritta dal poeta-rivoluzionario José Martí (e tradotta pure questa magistralmente da quel rompicoglioni di Biermann, tiè!)

Yo soy un hombre sincero
De donde crece la palma,
Y antes de morirme quiero
Echar mis versos del alma.

Guantanamera, guajira guantanamera
Guantanamera, guajira guantanamera

Mi verso es de un verde claro
Y de un carmin encendido
Mi verso es un ciervo herido
Que busca en el monte amparo.

Guantanamera, guajira guantanamera
Guantanamera, guajira guantanamera

Cultivo una rosa blanca,
En Julio como en Enero,
Para el amigo sincero
Que me da su mano franca.

Guantanamera, guajira guantanamera
Guantanamera, guajira guantanamera

Y para el cruel que me arranca
El corazón con que vivo,
Cardo ni urtiga cultivo:
Cultivo la rosa blanca.

Guantanamera, guajira guantanamera
Guantanamera, guajira guantanamera

Yo sé de un pesar profundo
Entre las penas sin nombres:
La esclavidad de los hombres
Es la gran pena del mundo!

Guantanamera, guajira guantanamera
Guantanamera, guajira guantanamera

Con los pobres de la tierra
Quiero yo mi suerte echar.
Con los pobres de la tierra
Quiero yo mi suerte echar,
El arroyo de la sierra
Me complace más que el mar.

Guantanamera, guajira guantanamera
Guantanamera, guajira guantanamera.

21 novembre 2005

i piaceri di vivere a Empoli 2

è risaputo che i dirigenti dei supermercati non hanno dei gran gusti musicali. ti obbligano a fare acquisti ascoltando i primi successi delle Spice Girls, le compilaton di musica italiana più improbabile (da Toto Cutugno a Nico Fidenco, passando per Luciano Tajoli), Shakira (pre- e post- affettamento di cipolle), la colonna sonora de "Il bello delle donne". alle volte mi viene da pensare che ritengano di avere a che fare con dei clienti lobotomizzati alla nascita. o sordi.

(elettroencefalogramma della casalinga di Voghera mentre ascolta "Pensiero" dei Pooh)

a Empoli no. sabato non riuscivo più a venire via dalla Coppe. hanno deliziato gli avventori con tutto (e dico tutto) l'ultimo CD di Guccini. quello live e doppio. e poi ti capita persino il commesso del banco-gastronomia che disquisisce sull'indipendenza culturale dei baschi, sull'importanza del maggio francese nella cultura europea, sul valore di Barbiana nel contesto educativo italiano.

60 di amministrazioni di sinistra qualcosa di bello l'avranno pur prodotto, no?

altro che Celentano...

20 novembre 2005

fior de cicoria

non so nel resto d'italia, ma nel basso lazio le signore di mezza età sono una piaga sociale. ti passano davanti in fila, formano capannelli sui marciapiedi ostruendo il passaggio e hanno licenza di sparare cazzate. oggi sul diretto roma-napoli c'erano una mamma e una bambina, angela, che non avrà avuto più di quattro anni. una signora di mezza età del basso lazio ha cominciato a chiacchierare con la ragazzina. prima le ha attaccato un pippone su come si mangia la pizza, su come ci si pulisce le manine e questo e quell'altro. poi, a un certo punto, il dialogo ha preso questa piega:

signora di mezza età del basso lazio: ma tu ce l'hai un fratellino o una sorellina?
angela: sì, ho una sorella, si chiama cristina
sdmedbl: ah, e quanti anni ha?
mamma di angela: angela è figlia unica.
sdmedbl: ah, ma allora te le inventi le cose?
angela: io ce l'ho una sorella, si chiama cristina.
sdmedbl: ma tu la vuoi una sorellina?
angela: sì
sdmedbl: di' a mamma "mamma, me la fai una sorellina"?
angela: mamma, me la fai una sorellina?
mamma: poi vediamo.
sdmedbl: ma tu lo sai come nascono i bambini?
angela: sì
sdmedbl: e a te chi ti ha portato? lo sai?
angela:...
sdmedbl: la cico... la cico...
angela: la cicoria
sdmedbl: no, i bambini li porta la cicogna!
angela: no, i bambini li porta la cicoria!

standing ovation e ola nel vagone per angela! uno a zero, palla al centro.

19 novembre 2005

rebus (5, 1, 4)

è

più reale del vero

poco fa ha telefonato mia sorella per dire che su rai due, in una trasmissione che normalmente non vediamo, il pubblico in studio era tutto di formia. mia madre m'informa che contemporaneamente su rai uno, alla prova del cuoco, c'è una ragazza di formia. e quindi io accendo la tv e mi metto a guardare. poi penso: ma che senso ha? vi è mai capitato di vedere in tv una persona o un luogo che conoscete e di agitarvi scomposti comunicando a chiunque sia lì che voi in quel posto ci siete stati, che voi quella persona la conoscete di vista perché è la cognata del fratello del tabaccaio di vostro cugino? ma perché questo entusiasmo? perché le cose e le persone più o meno familiari viste in tv, su un giornale, sul web ci sembrano più vere o più importanti? io credo che gli elementi fondamentali siano due:
1) l'aura della cornice. ogni cosa contenuta in una cornice - nel senso più ampio del termine, e quindi parlo anche della cornice dello schermo televisivo, del computer o della pagina di un giornale - si ammanta di un'aura di importanza.
2) l'aura dell'osservatore sconosciuto. l'idea cioè che qualcosa che in qualche modo ci riguarda sia osservata e condivisa da altre persone di cui noi non sappiamo nulla. l'immagine della mia vicina di casa apparsa a sua insaputa qualche giorno fa sul tg3 regionale diventa un luogo d'incontro virtuale tra me e chiunque la stia guardando in quel momento. io condivido un pezzo di me con un numero sconosciuto di osservatori sconosciuti.
e quindi nulla di sorprendente se mi sono entusiasmata come una pazza quando, cercando altre cose, ho trovato queste foto sul web:



la prima è un'immagine della via della mia casa formiana, la freccia indica il mio palazzo. la seconda è una foto della mia ultima casa dublinese, le frecce indicano le finestre del mio appartamento.
mi entusiasma l'aura della cornice. l'aura dell'osservatore sconosciuto. e anche quella del tempo sconosciuto. chissà quando sono state scattate. chissà dov'ero e cosa facevo in quel momento. chissà quali storie queste due foto potrebbero raccontare di me, quali momenti di cui non ho né coscienza né memoria.

18 novembre 2005

dolce lucano

questa foto sa tanto di scansione di una pagina presa da un vecchissimo numero di sorrisi e canzoni. lei è laura luca, cantante dal capello cotonato al punto giusto, colori pastello, maglietta sbuffata in vita e orecchini di plastica in puro stile primi anni '80. laura luca, un nome che racchiude l'alfa e l'omega, un tiresia della musica leggera italiana di cui sono rimaste solo vaghe tracce. come della nostra felice e triste adolescenza smithsiana e joydivisa. questo post è per te, caro volf, coltissimo fan di laura luca ed esegeta ufficiale delle scritture omfaloscopiche. ti vogliamo bene. ormai il nostro motto nella vita è: cosa vuoi di più dalla vita? un lucano. lucano: voglio il meglio!

empoli per l'ennesima voltà città a misura di bambino


se state per partorire, siete pregati di venire a farlo a Empoli. la città ha vinto già tre volte il premio come città ideale per farvi crescere un bambino, inoltre abbiamo pure le infermiere più generose in assoluto. leggete qua e prolificate tranquilli.

comunicazione di servizio

siccome non tutti i cani hanno la (ehm...) fortuna di vivere ad arcore come Pierfido, comunico a tutti i nostri numerosi lettori che l'associazione ARCA di Empoli, che dà rifugio ai cani abbandonati dell'empolese-valdelsa, allestirà due-banchetti-due in occasione dei mercatini speciali di Natale del 10, 17 e 24 dicembre.

uno sarà a Empoli (azzardatevi a passare e non comprare nulla e vi faccio azzannare da Tarcisio e Giacinto, i due pittbull più feroci della galassia) e uno a Castelfiorentino (idem).

il ricavato delle vendite andrà, ovviamente, ai 180 cani del canile, che non stanno certo come principi. saremo in grado di offrirvi anche informazioni su come adottare un cane a distanza o su come portarsene uno a casa.

accorrete numerosi, anche perché potrete acquistare delle splendide opere di découpage, impiastricciate nientepopodimenoché dalla mitica Carla. portate gli occhiali da sole, mi raccomando!

17 novembre 2005

oggi avrei voglia di...

sentirmi ancora così:


o così:




16 novembre 2005

auguri, Wolf!

oggi è il compleanno del mio idolo. l'unico che, forse, mi piace quanto Guccini.

no, non esagero. parlo di
Wolf Biermann.


il mio amico Wolf è nato il 16 novembre del 1936, ad Amburgo, da Dagobert, un ebreo comunista (morto poi ad Auschwitz) ed Emma Diettrich, una rompiscatole quanto il figlio. alla fine della guerra ha deciso di andare a vivere in Germania Est (e già allora quelli che avevano avuto la sorte di finirci arebbero voluto scappare), dove ha iniziato subito a scrivere poesie, canzoni, pezzi teatrali e a infastidire un po' tutti. nel 1962 gli hanno impedito di rappresentare una sua pièce su una storia d'amore tra due ragazzi nella Berlino divisa e nel 1964 gli hanno vietato di cantare in pubblico e di registrare dischi.

ma non lo hanno fermato. i divieti lo resero ancora più popolare. le canzoni di Wolf Biermann venivano cantate da tutti e le sue poesie giravano in fotocopia. era l'uomo più famoso della Germania Est. e più rompiscatole.

più volte gli hanno offerto di lasciare il paese, ma lui insisteva a dire che voleva restare per cambiare le cose. nel novembre del 1976 la SED gli ha concesso di varcare il confine per una serie di concerti e poi non gli ha più permesso di rientrare. il 16 novembre del 1976 è stato privato della cittadinanza, perché troppo scomodo. solo il PCI (nella persona di Enrico Berlinguer) e il PCE ebbero il coraggio di difenderlo e scrissero alla SED una lettera di protesta.


dopo un paio di anni di silenzio, in cui Biermann ha persino dichiarato la propria morte come poeta (diceva che senza i divieti aveva perso la sua vis polemica), ha ripreso a farsi sentire e a criticare anche la società della Germania occidentale. cosa che fa ancora con estrema cura e spirito di Bastian Contrario.

auguri, Wolf, altri cento di questi giorni! e grazie per averci regalato dei versi splendidi come quelli di "Ermutigung":

Du, laß dich nicht verhärten
in dieser harten Zeit.
Die allzu hart sind, brechen,
die allzu spitz sind, stechen
und brechen ab sogleich.

Du, laß dich nicht verbittern
in dieser bittren Zeit.
Die Herrschenden erzittern
- sitzt du erst hinter Gittern -
doch nicht vor deinem Leid.

Du, laß dich nicht erschrecken
in dieser Schreckenszeit.
Das wolln sie doch bezwecken
daß wir die Waffen strecken
schon vor dem großen Streit.

Du, laß dich nicht verbrauchen,
gebrauche deine Zeit.
Du kannst nicht untertauchen,
du brauchst uns und wir brauchen
grad deine Heiterkeit.

Wir wolln es nicht verschweigen
in dieser Schweigezeit.
Das Grün bricht aus den Zweigen,
wir wolln das allen zeigen,
dann wissen sie Bescheid.

p.s. se avete visto "i corti" di aldo, giovanni & giacomo, avete già sentito parlare di Wolf. sul finale, la Massironi prende in giro gli intellettuali di sinistra che vanno a teatro a guardare il "DRA DRA", l'opera più complessa della produzione drammaturgica di Biermann.

15 novembre 2005

Bildnungsromanzs

In uscita per Ganzi Editori, prossimamente: "Come i tuoi tre metri sopra il cielo nessuno mai" (titolo provvisorio), il romanzo giovanilistico di Omfaloscopia che conquisterà schiere di lettori - e da cui sarà tratto un film con un cugino di Muccino come protagonista. Il romanzo non parlerà di niente di preciso, se non di una serie di aneddoti nella vita di un ragazzo o una ragazza qualunque.

(Un ragazzo e una ragazza qualunque: il cugino di Muccino e la cugina di Giovanna Mezzogiorno in un'appassionata scena di sesso in macchina)

Conterrà:

1) numerose citazioni cinematografiche
2) numerose citazioni di canzoni pop
3) cronache di corteggiamenti via sms
4) profonde riflessioni sul senso della vita attraverso l'applicazione dei punti 1) e 2)
5) poco rispetto per la punteggiatura
6) molti neologismi campati per aria
7) molti spazi vuoti tra i paragrafi, tanto per gonfiare il numero delle pagine e dare un'inutile enfasi alla narrazione.

Restate sintonizzati.

ahi ahi ahi, signor sindaco, mi è caduto sull'uccello...

non c'è proprio limite al peggio: leggete qua.

a quanto pare Walter Weltroni, appassionato cinefilo, ha unito l'utile al dilettevole, cimentandosi nel doppiaggio di un cartone animato. il bello è che, con un tempismo che oramai caratterizza la sinistra italiana, lui ha dato voce a un tacchino proprio nei giorni in cui imperversa la vicenda dell'influenza aviaria.

cosa ci riserverà il futuro prossimo? un Weltroni che, vestito da Kennedy (altra sua passione sfrenata), cerca di risolvere il caso Cogne? oppure un Weltroni che, vestito da principessa giapponese, si sposa con un napoletano e rinuncia alla sua carica di sindaco di Roma? oppure un Weltroni che, vestito da rabbino arabo, toglie la targa che ricorda la visita di Wojtila in parlamento? o un Weltroni che, vestito da Che Guevara, grida al mondo di essere stato comunista per almeno cinque minuti?

(eccolo mentre inizia a sillabare il suo cognome con l'alfabeto muto)

nell'attesa, ci chiediamo perché si è ribaltata la barca su cui navigava Giovanni Soldini, mantre alla barca di D'Alema non succede mai nulla.

13 novembre 2005

chi se ne va che male fa

qualche giorno fa ho comprato l'agenda per l'anno nuovo. ogni anno spero di essere più sistematica nel segnarmi gli impegni, che finisco sempre per non scrivere affatto o scrivere, e non per errore, nei giorni sbagliati. non a caso il segno dei pesci è il segno opposto a quello della vergine. ho approfittato di un viaggio in treno per riportare sulla rubrica allegata all'agendina (sì, proprio quella della stessa marca usata da chatwin, sepulveda, hemingway e da tutti i fanatici come me che si credono artisti solo perché comprano quel quadernino nero) i numeri di telefono dal cellulare. è un esercizio spirituale che vi consiglio di fare se siete in vena di consuntivi, visto che ormai l'anno volge al termine.
ieri con la mia metà omfaloscopica si parlava di com'è bello quando si riesce a recuperare rapporti di amicizia che si credevano compromessi per sempre. ma prima di recuperarli, per capire se ne vale veramente la pena, è giusto vivere e attraversare totalmente l'assenza. ogni anno quando scrivo la rubrica dell'agenda faccio particolarmente caso ai nomi che decido di non riportare. è un gesto simbolico per darmi modo di provare a capire perché certi rapporti a volte prendono una piega non costruttiva. se ho delle responsabilità. quali e quante.

quando scrivete la vostra rubrica telefonica per il 2006 fate caso alle nuove entrate, alle persone che dodici mesi fa non esistevano e anche a quelle che invece avete deciso di non far esistere per l'anno che viene. e meditate, gente, meditate.

11 novembre 2005

bentornata chiara croft!

ora possiamo dirvelo, amici: il convegno sulla ex ddr era una copertura. in realtà chiara croft è andata in germania in missione segreta per sgominare una vagonata di cattivi. ora è di nuovo tra noi pronta a raccontarci le sue mirabolanti avventure!

10 novembre 2005

wyoooohhhhhming

da diverso tempo purtroppo, ormai da un anno credo, un po' per disorganizzazione mia un po' per cause di forza maggiore, mi capita di lavorare fino a un secondo prima di andare a letto. questa è una cosa deleteria per il sonno perché al cervello viene richiesto lo sforzo di passare da uno stato di iperattività a uno stato di totale rilassamento nel giro di pochissimi minuti. ho elaborato una mia personalissima variante alla conta delle pecore che è un po' come far fare stretching al cervello, come un giro di defatigamento in pista dopo una maratona: cerco di ricordarmi i 50 stati uniti d'america in ordine alfabetico. provateci anche voi, funziona alla meraviglia, crollo sempre verso il michigan. tanto che ormai per una sorta di riflesso condizionato se solo qualcuno dice connecticut o alabama a me viene da sbadigliare. in alternativa potete provare a pensare a dieci città italiane o anche straniere per ogni lettera dell'alfabeto. non ricordo di essere mai andata oltre imola, imperia, iselle di trasquera...

09 novembre 2005

per piccina che tu sia

prendo spunto dal post di oggi della mia amica omonima gemella kessler flo, che sul suo blog iriade parla di questa iniziativa di alberto giorgi per appoggiare la piccola editoria di qualità. la prossima volta che decidete di comprare un libro, magari anche per regalarlo (natale si avvicina!) comprate un libro di una casa editrice "non grande". ce ne sono tante che fanno libri bellissimi. è importante salvaguardare il pluralismo e l'attenzione alla qualità nel campo dell'editoria. e se volete conoscere da vicino i piccoli editori venite alla fiera della piccola e media editoria più libri più liberi che si terrà a roma dall'8 all'11 dicembre. io ci sarò, ovviamente allo stand di biblit.

che faccio?

seconda puntata della telenovela telefonica anche i traduttori piangono. in pratica ora in lizza (che parola!) sono rimasti solo infostrada e telecom. telecom mi attiverebbe il telefono in una quindicina di giorni e nel giro di venti avrei l'adsl. infostrada, che da poco ha cominciato a fare allacci, mi farebbe aspettare un periodo minimo di quaranta giorni per avere il telefono. per l'adsl non lo so, credo un'altra ventina di giorni. che faccio? mi arrendo alla velocità di telecom, pagando una bolletta decisamente più costosa ogni mese? o aspetto infostrada per due mesi? pagherei di meno, certo, ma tutto questo rimanderebbe ulteriormente il mio trasferimento in pianta stabile a roma. donna borghezia, tu che mi consigli?

08 novembre 2005

demotivazione

ross, scommetto che è stato questo poster a farti pensare a noi (per tutti quelli che non sono ross: mi riferisco al commento in mancaffarlapposta 2)

alcuni sono troppo cinici perfino per omfaloscopia, devo dire. ho apprezzato molto questi due, che sono in sintonia con le mie meditazioni filosofiche di questi giorni


fate un giro sul sito www.despair.com e fateci sapere quale poster demotivante vi (dis)ispira di più.

07 novembre 2005

mancaffarlapposta 2

radio rai è viva e lotta con noi. ho appena scoperto che su radio due domani ci sarà uno special su born to run che compie trent'anni proprio come horses. cliccate qui per saperne di più. la nostra crita è la fan numero uno di bruce e durante uno dei mille concerti del boss ai quali è andata ha anche rischiato di salire sul palco per ballare dancing in the dark insieme a lui. (cerchi olimpici che si chiudono, visto che because the night, la canzone di patti smith più conosciuta, almeno qui in italia, è stata scritta da springsteen)

mancaffarlapposta

ovvero un altro cerchio che si chiude. da quando ci siamo conosciuti e soprattutto da quando abbiamo intrapreso l'avventura online noi di omfaloscopia (autori e commentatori assidui) abbiamo cominciato a notare una quantità di coincidenze e di cerchi che si chiudono a ripetizione. ciò ci convince, per una logica del tutto priva di logica, che gli dèi ci amano e che quel che facciamo è cosa buona e giusta. vi parlavo qualche giorno fa di una pietra miliare della musica: horses di patti smith. ecco che da oggi, per tutta la settimana, su radio uno ci sarà uno special interamente dedicato a questo splendido disco. cliccate qui per saperne di più e cliccate qui se volete ascoltare radio uno, due o tre online. cosa che vi consiglio, io lo faccio sempre quando lavoro.

06 novembre 2005

che dio la manda


La lluvia
Jorge Luis Borges

Bruscamente la tarde se ha aclarado
porque ya cae la lluvia minuciosa.
Cae o cayó. La lluvia es una cosa
que sin duda sucede en el pasado.
Quien la oye caer ha recobrado
el tiempo en que la suerte venturosa
le reveló una flor llamada rosa
y el curioso color del colorado.
Esta lluvia que ciega los cristales
alegrará en perdidos arrabales
las negras uvas de una parra en cierto
patio que ya no existe. La mojada
tarde me trae la voz, la voz deseada,
de mi padre que vuelve y que no ha muerto.

04 novembre 2005

semo gente de borgata

come preannunciato dal commento di adriana di radio alzozero nel post su pasolini, oggi ci hanno citato in trasmissione. va bene scambiarci per una persona sola, a me e a chiara non dispiace: non per niente, utilizziamo un nome collettivo (a proposito, è da un po' che non usiamo belozoglu emre) e non firmiamo i nostri post. anche se ormai i nostri esegeti e filologi stanno diventando bravissimi a capire who's who. ma maschio? perché? la foto nel profilo mostra pure due donne. e anche il brad, special guest di questo blog, scrive solo quando entra in unione mistica con la donna che è in lui. forse è per questo che non scrive da secoli. comunque grazie, adriana di radio alzozero (ma che vor di' alzo zero? mi viene in mente uno de borgata che dice "ahò, nun c'ho 'n'sordo. 'sto mese ho arzato zero euri"). grazie per aver letto la poesia per intero (o almeno tutto il pezzo da noi riportato, che a sua volta fa parte di una poesia più lunga). mentre la sentivo - bellissima, struggente - mi piangeva il cuore al pensiero di non andare più a vivere a trastevere, ma a casal bruciato-colli aniene. anche se la trastevere di oggi non è più quella degli anni '50. sono sicura che se pasolini fosse vivo, oggi scriverebbe una struggente elegia sulla gente e i luoghi di casal bruciato. tra i miei vicini di casa, ho scoperto, ci sarà anche actarus - professione: guidatore di robot spaziali - che come potete vedere ha simpatie politiche molto diverse dalle mie. ma non importa: il mondo è bello perché è vario.

se c'ero dormivo

io non guardo quasi mai la tv, non per snobismo, ma per mancanza ti tempo. potenzialmente la amo, amo le infinite possibilità che offre, amo sky e i film in lingua originale che non ho quasi mai tempo di vedere. comunque, ieri, una volta tanto che decido di mettermi a guardare la tv come attività principale e non tenerla come sottofondo sonoro mentre faccio qualcos'altro, mi addormento. volevo vedere patti smith, che in prima serata sul canale più importante della tv italiana sembra quasi fantascienza, e mi sono addormentata. vabbè, pazienza, ribeccherò la replica di rockpolitik su qualche canale sky prima o poi, forse stasera stessa. ma ne approfitto per consigliarvi, se non li avete mai comprati o masterizzati o rubati, due dei dischi più belli della storia del rock e della musica in genere: horses e wave di patti smith.

(noi di omfaloscopia non ascoltiamo esclusivamente guccini, anzi a dire il vero io lo conosco ben poco, possiedo solo metropolis e solo perché qualcuno, in una vita precedente, me l'ha registrato su una cassetta. a proposito, ieri mi sono svegliata due secondi e ho visto l'inizio dell'imitazione di guccini fatta da crozza. due secondi netti. poi sono ricrollata.) birdland è per me fra le cose più belle mai registrate su disco e la versione di gloria dei them è spettacolare. (aneddoto personale: durante un concerto di una decina di anni fa a roma, patti smith, mentre cantava gloria, pronunciando le parole "I look out the window, see a sweet young thing ", mi ha guardato, mi ha indicato e mi ha sorriso. poteva anche essere un'altra ragazza qualsiasi poco distante, ma ovviamente io crederò finché campo che la sweet young thing in questione ero io.)

non sono una critica musicale e a dire il vero sono anche molto stanca, non riesco nemmeno a scrivere quello che dovrei scrivere per lavoro, questa è stata una vera settimana di fuoco, vorrei solo dormire, mi rimangono pochissime energie (dove mi consigliate di andare a fare il pieno?) e quindi non vi faccio una recensione di questi lavori. avremmo il commesso traduttore, che un tempo era anche autore di questo blog e che ora si è dato alla macchia. lui sì che potrebbe parlare a ragion veduta, essendo critico, musicista, commesso in un negozio di dischi e sosia biondo di max gazzè. brad, che fine hai fatto? oppure la nostra lettrice e amica nikilauta, della quale non dico nulla, sapendo quanto è schiva (a proposito qual è il sostantivo di schivo? schivezza? schivosità? schivaggine? schivia?). non vi faccio una recensione, vi dico solo: ce li avete nella vostra discoteca? bravi! non ce li avete? nella vita finora vi è mancato qualcosa di fondamentale. correte a porre rimedio.

02 novembre 2005

30 anni oggi


da "il pianto della scavatrice"
Pier Paolo Pasolini

Solo l'amare, solo il conoscere
conta, non l'aver amato,
non l'aver conosciuto. Dà angoscia

il vivere di un consumato
amore. L'anima non cresce più.
Ecco nel calore incantato

della notte che piena quaggiù
tra le curve del fiume e le sopite

visioni della città sparsa di luci,

echeggia ancora di mille vite,

disamore, mistero, e miseria
dei sensi, mi rendono nemiche

le forme del mondo, che fino a ieri
erano la mia ragione d'esistere.
Annoiato, stanco, rincaso, per neri

piazzali di mercati, tristi
strade intorno al porto fluviale,
tra le baracche e i magazzini misti

agli ultimi prati. Lì mortale
è il silenzio: ma giù, a viale Marconi,
alla stazione di Trastevere, appare

ancora dolce la sera. Ai loro rioni,
alle loro borgate, tornano su motori
leggeri - in tuta o coi calzoni

di lavoro, ma spinti da un festivo ardore
i giovani, coi compagni sui sellini,
ridenti, sporchi. Gli ultimi avventori

chiacchierano in piedi con voci
alte nella notte, qua e là, ai tavolini
dei locali ancora lucenti e semivuoti.

Stupenda e misera città,
che m'hai insegnato ciò che allegri e feroci
gli uomini imparano bambini,

le piccole cose in cui la grandezza
della vita in pace si scopre, come
andare duri e pronti nella ressa


delle strade, rivolgersi a un altro uomo
senza tremare, non vergognarsi

di guardare il denaro contato

con pigre dita dal fattorino
che suda contro le facciate in corsa
in un colore eterno d'estate;

a difendermi, a offendere, ad avere
il mondo davanti agli occhi e non
soltanto in cuore, a capire

che pochi conoscono le passioni
in cui io sono vissuto:
che non mi sono fraterni, eppure sono

fratelli proprio nell'avere
passioni di uomini
che allegri, inconsci, interi

vivono di esperienze
ignote a me. Stupenda e misera
città che mi hai fatto fare

esperienza di quella vita
ignota: fino a farmi scoprire

ciò che, in ognuno, era il mondo.

Una luna morente nel silenzio,
che di lei vive, sbianca tra violenti
ardori, che miseramente sulla terra

muta di vita, coi bei viali, le vecchie
viuzze, senza dar luce abbagliano
e, in tutto il mondo, le riflette

lassù, un po' di calda nuvolaglia.
È la notte più bella dell'estate.
Trastevere, in un odore di paglia

di vecchie stalle, di svuotate
osterie, non dorme ancora.
Gli angoli bui, le pareti placide

risuonano d'incantati rumori.
Uomini e ragazzi se ne tornano a casa
- sotto festoni di luci ormai sole -

verso i loro vicoli, che intasano
buio e immondizia, con quel passo blando
da cui più l'anima era invasa

quando veramente amavo, quando
veramente volevo capire.
E, come allora, scompaiono cantando.

auf wiedersehen!

sono in partenza per la CERMANIA. incontrerò ricercatori (oddio, mi vengono i brividi solo a sentire questa parola, altro che Halloween...) che indagano su temi scottanti quali la percezione delle condizioni sociali della Germania est da parte degli studenti polacchi nella seconda metà degli anni '70 (titolo formulato proprio in questo modo), la questione-affitti nella Turingia degli anni '60, lavoro e identità nelle scuole per parrucchieri della Germania Est e della Germania Ovest intorno agli anni '50. giuro che non sto scherzando, sono questi i titoli di tre interventi alla conferenza internazionale dei ricercatori sulla Germania Est. ora capite perché mi sento più vicina a un bracciante lucano che ai miei ex-colleghi?

starò via circa dieci giorni e vi lascio nelle preziose mani della featheryca, che ringrazio per la pazienza (sto latitando molto ultimamente, lo so e me ne dispiaccio). vi saluto con un'ultima foto, che ho appena fatto con l'autoscatto, per mostrarvi come mi sono vestita per il viaggio:

(n.b. il Dirndl è un tipico abito bavarese, io vado a Weimar, è come se uno andasse a Napoli vestito da gondoliere, a Milano vestito da Pulcinella o a Palermo vestito da gianduiotto, ma è il pensiero che conta)

chi fermerà la musica...

avvistato commesso-traduttore in negozio del centro meneghino, mentre si chiedeva se si nota di più se si nasconde dietro a una pila di vinili di Julian Cope o a un ammasso di CD del budello della mamma di Albertini vestito da piatto di crauti.

(eccolo mentre cerca di arrampicarsi su un piffero, ma senza calzamaglia)

nonostante abbia cercato di rifilarci una compilation con i migliori successi dei Pooh, la colonna sonora di Heidi in spagnolo e un disco inedito di José Feliciano, continuiamo a essere suoi amici. e lo ringraziamo di lottare con noi.

poveri bimbi di Milano...

Poveri bimbi di Milano, coi vestiti comprati all' Upim,
abituati ad un cielo a buchi che vedete sempre più lontano.
Poveri bimbi di Milano, così fragili, così infelici,
che urlate rabbia senza radici con occhi tinti e con niente in mano.
Poveri bimbi di Milano, derubati anche di speranza,
che danzate la vostra danza in quello zoo metropolitano.
Poveri bimbi di Milano, con fazzoletti come giardini,
poveri indiani nella riserva, povere giacche blu questurini...

(parole del Maestro, ovviamente)

povera pure me (e povero anche il cavallo, ah beh, sì beh...), che vi ho passato gli ultimi due giorni.


mi dispiace per i nostri amati lettori lumbard, ma quella città è proprio brutta.
brutta, fredda, umida e appiccicosa.
e terribilmente grigia.
mi porto solo dietro un po' d'azzurro, ma non vi dico perché

01 novembre 2005

grana padano, non avrai la mia grana

mi sono accorta ora che nel post precedente la seconda parte della poesia era in realtà un'altra poesia, distinta e separata. ho provveduto a espungerla. ma siccome sono in questa fase di orgoglio femminile e di omaggio alla vera bellezza, ci terrei a invitare tutti i lettori di omfaloscopia a boicottare il grana padano. la pubblicità è troppo idiota. sarei tentata di dire che è offensiva, ma in realtà è solo colpevole di scemenza dolosa. e siccome le pubblicità vengono pagate fior di quattrini e ciò si ripercuote sul prezzo al pubblico del prodotto, la nostra arma, in quanto consumatori, è quella di punire coloro i quali buttano via questi soldi per fare campagne pubblicitarie indegne non comprando il prodotto. nello spot del grana padano si vede un giovanotto dall'aria sfigata ma allupata che mangia il grana padano ascoltando della musica a volume insopportabilmente alto. la sua vicina di casa brasiliana, ovviamente bella e giovane come tutte le brasiliane, suona alla porta e gli urla in testa di abbassare il volume, poi scorge sul tavolo il grana padao (ce li vedo i pubblicitari che dicono al cliente perplesso per la storpiatura del nome: "vedrete, grana padao diventerà un nuovo tormentone stile sanbittèr c'èst plus facile") e non capisce più niente. il tutto lascia presupporre che gliela darà quella sera stessa. dopo poco suona alla porta dello sfigato un'altra vicina di casa, questa volta anziana, che vorrebbe in prestito un pezzetto di grana padano. lo sfigato cafone fa finta di essere brasiliano (parlando spagnolo, per inspiegabili motivi) e non apre la porta. è vero che questo non è certo il primo spot in cui il possesso di un dato prodotto viene equiparato al possesso di una donna giovane e bona, ma di solito si tratta di merci destinate ad acquirenti maschi. peccato, per i pubblicitari che si sono spremuti ben bene le meningi per partorire questo capolavoro, che generalmente la spesa in famiglia la fanno le donne, spesso non giovani, non bonazze e non brasiliane, e io non vedo perché dovrebbero sentirsi invogliate a comprare il grana padano dopo aver visto lo spot dello sfigato che fa il cretino con la vicina bona e fa il cafone con la vicina anziana.

i celebrate myself, and sing myself...


homage to my hips
lucille clifton

these hips are big hips
they need space to
move around in.
they don't fit into little
petty places. these hips
are free hips.
they don't like to be held back.
these hips have never been enslaved,
they go where they want to go
they do what they want to do.
these hips are mighty hips.
these hips are magic hips.
i have known them
to put a spell on a man and
spin him like a top!