13 dicembre 2005

sedute in quel caffè...

domenica scorsa, sedute in un bar della stazione Termini, davanti a un cappuccino fumante e a qualche brioche di troppo, Featheryca e Chiara Jolie, insieme all'ormai inseparabile Crita Protolcini, risolvevano i problemi del mondo. dopo aver tirato in ballo Nelson Mandela, Rigoberta Menchù, la principessa Diana (non ce lo scordiamo, anche lei ha vinto il suo bel Nobel per la pace, non chiediamoci a colpi di cosa), Padre Pio (questo per via dei moccoli che ogni tanto scappano anche a noi), Lucarelli e Llc (loro c'entrano sempre), sono passate all'analisi semiotica di un verso fondamentale nella storia della lingua italiana:

"non piangere salame dai capelli verde rame"

non ne sono venute a capo. forse per via delle brioche ripiene di estratto di peyote (mai fidarsi di una buddista che si offre di fare la coda per voi), forse perché distratte nei giorni precedenti dalla presenza sfolgorante del più grande amatore un tempo esperto di toponomastica di Roma, forse per colpa di Gennaro Gattuso, le nostre non sono riuscite a decifrare l'arcana questione: che cazzo volevano dire Battisti e Mogol?
passino versi dal valore metaforico andante quali "
ricordo il suo bel nome del Tubinga ed io avrei masticato la sua tuta da ginnastica" o "m'estasiai e si spostò la tua testa estranea che rotolò", oppure "nella testa di Seneca si sente il motorino di un frullatore, nelle piramidi continuamente scatta un otturatore", ma cos'è quel salame piangente con una pettinatura più strana di quella della Moratti?
sì, è proprio il caso di aprire un dibattito!

(in mancanza del salame, ecco a voi la Brazipa dai capelli verde rame, sorridente perché fidanzata con Oba Oba Martins)

12 commenti:

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Bel blog...l'unico difetto è che sei interista...imperdonabile pecca

Anonimo ha detto...

sedute in un altro caffè il giorno prima, io ho creduto di vedere llc e per due secondi non ho capito più niente. ma non era lui.

Anonimo ha detto...

Ha quei capelli tutti in giù
Ma non sei tu, ma non sei tu
ha gli occhi tristi come te
ma non è te davvero
usa un profumo come il tuo
le ciglia lunghe come te
ma non è te sicuro

...

Tu mi rubi l' anima
ma poi la getti via da me
io la inseguo e trovo sempre te
tu mi rubi l' anima
e poi non so che te ne fai
se il silenzio ha spazi liberi
stasera io li riempirò di te
Tu mi rubi l' anima
ma poi la getti via da me
io la inseguo e trovo sempre te

Anonimo ha detto...

oilà, per la prima volta uno spammer con un blog fico. ce lo lasciamo!

volo via, per sbrigare una serie di entusiasmanti commissioni.
ma almeno oggi c'è il sole, santa lucia comincia a fare il suo dovere.

Anonimo ha detto...

io direi che sarebbe il caso prima o poi di soffermarsi anche su questi versi:

Ripenserai agli angeli
Al caffè caldo svegliandoti
Mentre passa distratta la notizia di noi due
Dicono che mi servirà
Se non uccide fortifica
Mentre passa distratta la tua voce alla tv
Tra la radio e il telefono risuonerà il tuo addio

Di sere nere
Che non c'è tempo
Non c'è spazio
E mai nessuno capirà
Puoi rimanere
Perché fa male male
Male da morire
Senza te

Ripenserei che non sei qua
Ma mi distrae la pubblicità
Tra gli orari ed il traffico lavoro e tu ci sei
Tra il balcone e il citofono ti dedico i miei guai

Anonimo ha detto...

sui testi delle vibrazioni ci sarebbe da fare una tesi di laurea, come anche sulle basette del cantante. proprio ora sentivo il loro ultimo singolo per radio

Gli uccelli sui rami in un mattino addormentato si
svegliano d'incanto con poetiche armonie,
ricordandomi le notti insonne spese in nuove danze oscure

le notti insonnE?
bah

Anonimo ha detto...

ragazzi, ho appena appreso la notizia che nel 2006 uscirà il nuovo disco di Tiziano Ferro. vai con l'ennesimo dibattito. quello non lo capisce nemmeno il budello di su' ma' vestito da principessa ussara!

Anonimo ha detto...

compito in classe per gli scolari di omfaloscopia:
leggi e commenta il seguente testo, analizza la simbologia antonacciana ed elenca dettagliatamente tutte le sostanze psicotrope assunte dall'autore prima di scrivere questi versi:

Un po’ colpa mia…un po’ colpa tua…sposiamoci
In una bugia c’è la verità…di vivere
Prima che io…prima che tu…si cambi idea
E le nostre pagine più belle
vengano distratte dagli amanti che…
Fanno di me…fanno di te…la fantasia
Che io come te… ho ancora paura di perdere…
Le distratte corse libere nei cuori…
A volte fanno meglio delle grandi cose…

Dicono che col tempo arriverò
A far convivere io e te l’amore
Dicono che per stare insieme a te
Bisognerebbe darti e mai privarti…

12:36 PM

Anonimo ha detto...

E "il guerriero di carta igienica" di tozziana memoria non lo avete sviscerato?

Anonimo ha detto...

anonimo, allora vuoi la guerra! non sai che sono unesegeta tozziana e ribatto con:

Ah ah ah ah ah Gloria
per chi accende il giorno
e invece di dormire
con la memoria torna
a un tuffo nei papaveri
in una terra libera
per chi respira nebbia
per chi respira sabbia.
Per me che senza Gloria
con te nuda sul divano
faccio stelle di cartone
pensando a Gloria

mi sono sempre chiesta: ma chi è quel deficiente che, con una donna nuda accanto, fa stelle di cartone? per altro molto utili.
pensavo che gli unici nemici delle donne nude fossero i volk nudi (o col tanga verde pisello) o 22 energumeni in pantaloncini corti che inseguono un pallone

Anonimo ha detto...

a me da piccola piaceva tanto questa canzone di umberto tozzi, qualcosa qualcuno e la cantavo a squarciagola con le parole mie. Queste sono quelle vere:


Qualcosa, qualcuno lontano, forse vicino
sì, qualcosa, sì, qualcuno che ti chiama forse nessuno
sì, ti passerà è malattia come è venuta puoi mandarla via
scompaiono le efelidi di un bel ricordo adolescente qui
si ingoia un po' di amaro e dolce come serate di provincia,
a qualcosa...a qualcuno a un profumo, devo pensare,
forse andare, forse amare.

Amare cos'è è ascoltare in silenzio la luna,
è perdere te e soffrir senza fare rumore
amare sei tu, rallentato risveglio di un fiore,
amare di più, è una dolce follia è anche un po' colpa mia,
che t'amo di più.

Del passero sull'albero, che aspetta un colpo per buttarsi giù
verso la terra e il suo profumo che troppe volte sa di guerra e fumo
e intanto va e intanto cresce, l'illuso niente mai finisce.
E qualcosa e qualcuno, si avvicina col suo veleno,
nuovo antico, chiede poco, sembra un gioco
non so che fare, forse andare, forse amare ,

Amare cos'è, è ascoltare in silenzio la luna,
è perdere te e soffrir senza fare rumore,
amare sei tu, rallentato risveglio di un fiore,
amare di più è una dolce follia è anche un po' colpa mia...
che ti amo di più


e queste sono quelle che capivo io:

1)"ti passerà è malattia" diventava "un passero è malattia", già sapevo tutto dell'influenza aviaria

2) "scompaiono le efelidi di un bel ricordo adolescente qui "
era: "scompaiono le ferite di un bel ricordo dove scende? qui"

3)"come serate di provincia" "come sarai ma ricomincia"

4) "è perdere te " diventava "è prendere un tè"

5)"rallentato risveglio di un fiore" = "rallentato mi sveglio in un fiore"

6)"Del passero sull'albero, che aspetta un colpo per buttarsi giù"
"E passerà sull'albero e aspetta un corpo per buttarsi giù"

7) "l'illuso niente mai finisce"
"l'illuso oriente ormai finisce"

8) "nuovo antico, chiede poco,"
"l'uomo antico chiede poco"


credo di aver battuto ogni record di incomprensione. kiss this guy mi fa un baffo.

Anonimo ha detto...

ecco un'altra canzone bellissima di umberto tozzi: dimentica dimentica, era il retro del 45 giri di ti amo. purtroppo dopo qualche cosa decente ha fatto solo schifezze inascoltabili. ma questa era bella davvero. lo capivo già a sette anni e mi commuovevo quando la mettevo nel mangiadischi. naturalmente capivo male pure qui. quelli che ti capiscono era "le righe ti capiscono"

La luce del mattino
e grida di operai
sul dito un maggiolino
è primavera ormai.

E apro le finestre,
il glicine è già qui
il mondo si riveste come ogni lunedì.

E l'orizzonte è libero come un amante che
fa il grande senza accorgersi che prigioniero è

Dimentica, dimentica che il dispiacere scivola
la mia paura è vivere, uscire, amare e ridere
e non volare adesso giù
perché accanto a me non ci sei più.

E penso un po' a mia madre
a quella sua mania
diceva più lavoro più i soldi vanno via.

E vanno le stagioni come motociclette
di giovani spacconi finchè la vita smette.

Dimentica dimentica
t'accorgi un giorno che
quelli che ti capiscono
sono tutti dietro a te

Dimentica dimentica che il dispiacere scivola
la mia paura è vivere, uscire, amare e ridere
e non volare adesso giù
perché accanto a me non ci sei più.